La Primavera

In HTC, siamo convinti che anche un ambiente medico debba essere supportato da effetti estetici di grande armonia. L’arte e la bellezza aiutano a spostare l’attenzione su ciò che c’è di bello nella vita, a ridare fiducia alle amozioni positive.  

In questi momenti in cui scambiarsi un abbraccio è ancora difficile, l’Arte ci è sembrata una forma di espressione adatta a farlo in modo diverso. Per questo, all’interno della nuova sede di Vicolo Oratorio 1, dedicata al Benessere Psicologico, abbiamo deciso di creare uno spazio accogliente, pieno di colore, armonia e tanta Arte.

Il progetto HTC Ospita l’Arte, viene inaugurato dall’esposizione di alcuni pregevoli dipinti della nota artista Miriam Prato.

Scopriamo di più sull’opera “La Primavera”

“VOGLIO FARE CON TE CIÒ CHE LA PRIMAVERA FA CON I CILIEGI” (P. Neruda)

La “PRIMAVERA” nel canto d’amore del poeta, la “PRIMAVERA” nell’Opera d’Arte incisa da Nicolaes de Bruyn, incisore fiammingo vissuto fra il XVI è il XVII sec. Bella rappresentazione del giardino di una nobile o ricca famiglia che una moltitudine di sottoposti sta curando e dissodando al sopraggiungere della buona stagione.

Si tratta di un “giardino all’italiana“, con aiuole e cespugli in forme geometriche e regolari, sogno capriccioso che aspetta la terra al termine del sonno invernale, le cui forme, distendendosi lungo diagonali, penetrano in profondità, formando il geometrico labirinto dei vialetti.

È dunque un episodio di quel gusto che vedeva trionfare presso le classi medio-alte (e chiunque altro ambisse ad allinearsi all’elite culturale) le forme italiane, nella scultura, nell’architettura, nell’arredamento. Era il 1550 o giù di lì e, seguendo una moda in pieno trionfo, originatasi negli ambienti di personalità di alta nascita o di grande ricchezza, nei Paesi Bassi gli abbienti sognavano solo palazzi all’italiana, con giardini ornati di statue, di giochi d’acqua, fontane e grottesche.

È facile vedere come un artista fiammingo dalla cultura complessa e sofisticata può mettere in luce, non senza ironia, l’aspetto esotico del giardino, che rimane, in qualche modo, estraneo e slegato all’ambiente paesaggistico e architettonico tipicamente settentrionale, nel quale un gusto pretenzioso ha voluto inserirlo.

La padrona della proprietà sovrintende la semina dell’aiuola; oltre la balaustra, che delimita il giardino stesso, le pecore attendono brucando di essere tosate.

Verso lo sfondo a sinistra, in un verziere nei pressi di un Castello, s’intrecciano amori tra la musica, il cibo ed i canti; nello specchio d’acqua che circonda il Castello galleggia una barca nella quale si scorgono figurette, due abbracciate, protette da fitte frasche. Nei campi lontani il passaggio di un carro salutato dagli abitanti del piccolo borgo.

LA PRIMAVERA- dipinto su tela