Mai scegliere uno sport a caso, o seguendo soltanto i desideri del bambino, anche se è importante tenerne conto.
Si dovrebbe anzitutto iniziare con uno sport completo, come il nuoto, che consente ai più piccoli (4-5 anni) di scoprire il proprio corpo ma anche di divertirsi nell’acqua che è un elemento a loro congeniale.
Solo verso i 7-8 anni si può passare ad attività di atletica leggera più strutturate o ad attività come le arti marziali, che consentono di lavorare sulla coordinazione neuromotoria.
Dagli 8 anni il bambino riesce a comprendere il senso di responsabilità e collaborazione e ha la giusta concentrazione che richiedono gli sport collettivi. Sono consigliati, a partire da quest’età: calcio, pallavolo, pallacanestro, pallanuoto, rugby e hockey.
Infine per i più grandi, dai 9-10 anni, ci si può orientare verso sport più specializzati e individuali come la scherma, il tennis e il tiro con l’arco. E’ questo il momento in cui il bambino sviluppa la capacità di resistere alla fatica, di restare concentrato più a lungo e acquisisce senso di responsabilità nei confronti di un obiettivo, come richiesto dagli sport più impegnativi.
Vi sono però delle indicazioni valide per tutti i ragazzi.
Ogni giorno dovrebbero andare a scuola a piedi o in bicicletta, fare le scale, passeggiare, riordinare i propri giochi.
Quattro-cinque volte alla settimana dovrebbero dare una mano nei lavori domestici e dedicarsi al gioco libero con i coetanei.
Tre-quattro volte a settimana praticare un’attività motoria organizzata, una volta a settimana svolgere attività all’aria aperta, dedicando solo un’ora al giorno a televisione, computer e videogames.
Solo in questo modo avremo ragazzi sani e fisicamente e mentalmente stimolati.
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28 Luglio 2015