Anche il cervello sente il peso della crisi.

 <<I risultati di questo studio, che devono però essere confermati in altri lavori, mostrano che gli interventi che modificano l’impatto della crisi economica sul mercato del lavoro possono anche influenzare la salute e le performance cognitive nella popolazione più avanti con gli anni>>

Così dice l’autrice del lavoro l’autrice.

La crisi economica non ci danneggia solo dal punto di vista lavorativo, ma colpisce anche il cervello e, in particolare, influenza le capacità cognitive nelle fasi più avanzate della vita, ovvero la qualità della memoria, dell’orientamento temporale, della capacità di parlare in modo fluente, eccetera.

Lo studio ha analizzato i dati relativi a circa 12.000 persone di 11 Paesi europei.

«Studi precedenti suggeriscono che le condizioni di lavoro possono influenzare la capacità di costruire la “riserva cognitiva” che poi, a sua volta, va a influenzare la performance cognitiva in età avanzata» spiega l’autrice che, assieme ai suoi colleghi, ha valutato se vivere un periodo di recessione economica da adulti (tra i 25 e i 49 anni) possa influenzare le capacità cognitive negli anni successivi.

Nello studio, gli autori hanno valutato in particolare l’impatto della recessione vissuta in diversi periodi della vita adulta.

I risultati dello studio, pubblicato sul Journal of Epidemiology Community Health, mettono in luce come questa associazione in effetti esista e assuma forme diverse in uomini e donne.

«Per gli uomini il periodo di crisi economica che porta maggiori conseguenze negative sulla funzione cognitiva nelle fasi successive della vita, è quello tra i 45 e i 49 anni (con maggior rischio di licenziamento); per le donne la situazione cambia e il periodo di crisi economica (con un rischio di dover accettare un lavoro part-time o un reddito inferiore)  responsabile di effetti negativi sulla funzione cognitiva, è quello compreso tra i 25 e i 44 anni».