La Medicina moderna è stata costruita sull’uomo, inteso come individuo di sesso maschile.
La definizione dei fattori di rischio, i trials clinici e la sperimentazione dei farmaci, sono stati basati sempre sugli uomini.
Che cos’è la Medicina di Genere?
La donna non è identica all’uomo, né dal punto di vista anatomico, né da quello fisiologico.
Da questa consapevolezza nasce la Medicina di Genere di cui, fortunatamente, si sente parlare sempre più spesso. Si tratta di un’impostazione fondamentale, perché solo considerando le differenze fra donne e uomini si può migliorare l’efficacia delle cure, incidendo su morbilità e mortalità.
Nell’ambito della Medicina di Genere, la Cardiologia, soprattutto, sta compiendo passi da gigante.
In particolare, sta nascendo gradualmente la consapevolezza riguardo ad un rischio cardiologico individuale che, nella donna, può anche risultare superiore all’uomo.
Le donne che fumano, ad esempio, rischiano 5 volte di più dei maschi fumatori di sviluppare un danno arterioso e, di conseguenza, un infarto del miocardio.
È vero che le donne, prima della menopausa, non rischiano eventi cardiovascolari avversi?
Gli estrogeni hanno un importante effetto protettivo nei confronti dell’aterosclerosi vascolare. Grazie a questo “scudo” protettivo, la probabilità di avere un infarto del miocardio ritarda, per le donne, di 10 anni rispetto all’uomo.
A partire dalla menopausa, però, questo vantaggio inizia a perdersi progressivamente, tanto che, dopo una certa età, sembra siano più a rischio d’infarto le donne.
In più è importante sapere che alcuni soggetti di sesso femminile sono più a rischio, anche prima della menopausa, come chi è in terapia estroprogestinica, soprattutto se fuma e soffre di emicrania.
I sintomi causati dai problemi cardiovascolari sono diversi nel sesso femminile?
I problemi cardiovascolari possono presentarsi con sintomi e segni diversi nel sesso femminile, a causa di fattori anatomici, ormonali, enzimatici e psicologici.
Nell’infarto del miocardio, ad esempio, il dolore retro-sternale è meno frequente nel sesso femminile. Altri sintomi, che compaiono più raramente nel sesso maschile, come: dolore alla schiena e al collo, nausea, vomito, sudore freddo, vertigini, sono più frequenti se ad avere l’infarto è una donna. Anche gli infarti senza dolore, capitano più spesso alle donne.
Persino le terapie possono essere diverse nei due sessi (dosaggio farmacologico, tecniche d’intervento, etc), per non parlare dei fattori di rischio.
Quali sono i fattori di rischio peculiari del sesso femminile?
Alle donne basta fumare 1/3 per essere esposte allo stesso rischio di un uomo.
Le malattie autoimmuni, più frequenti nel sesso femminile, sono associate ad un maggior rischio cardiovascolare, a causa dello stato infiammatorio cronico generale ad esse associato.
Anche la Menopausa rappresenta una condizione di maggior rischio cardiovascolare.
La sindrome dell’Ovaio Policistico, spesso associata ad una condizione di sovrappeso/obesità, ad ipertensione, diabete, dislipidemia, sindrome metabolica, rappresenta un grosso problema di rischio cardiovascolare nelle donne che appartengono alla fascia di età 30-40 anni.
Donne che hanno sofferto di Gestosi, Ipertensione arteriosa Gravidica e Diabete Gestazionale, entro 5-15 anni dal termine della gravidanza, presentano un rischio 4 volte superiore di sviluppare ipertensione e, nel secondo caso, diabete.
Anche le donne che hanno avuto un tumore al seno, e si sono sottoposte a chemioterapia e radioterapia, sono soggette ad un rischio cardiovascolare aumentato.
Alla mammografia possono evidenziarsi calcificazioni delle arterie mammarie che potrebbero suggerire la presenza dello stesso fenomeno in sede coronarica.
Non dimentichiamo, poi, alcune patologie cardiache che si presentano più spesso nella popolazione femminile, come: la Dissezione Coronarica e la sindrome di Taku-Tsubu.
Che cos’è la sindrome di Taku-Tsubu?
La sindrome di Taku-Tsubo si manifesta per il 90% dei casi in donne in età post-menopausale.
I sintomi e i segni elettorcardiografici sono quelli tipici dell’infarto miocardico acuto. Anche gli enzimi che si ricercano nell’infarto sono aumentati, ma senza il corrispettivo di una occlusione a livello coronarico. Si evidenzia invece una difficoltà nella capacità di contrazione del muscolo cardiaco. Con una terapia, mirata e tempestiva, generalmente il cuore colpito da questo fenomeno si riprende.
In che cosa consiste la Dissezione Coronarica?
La Dissezione Coronarica Spontanea è un patologia delle coronarie che non è causata dall’aterosclerosi. Rappresenta una causa di malattia coronarica soprattutto nelle donne di 40-50 anni, con pochi o nessun fattore di rischio cardiovascolare.
È provocata dalla separazione degli strati della parete coronarica con conseguente formazione di un ematoma nello spessore della parte del vaso, restringimento del lume e ischemia miocardica secondaria.
La terapia, non essendoci un’occlusione vascolare, è conservativa e la prognosi è buona. Esiste però la possibilità che insorga una recidiva, così che il follow-up di queste persone deve essere attento e costante.
Chi soffre di questo problema ha una maggiore possibilità di presentare aneurismi e dissezioni anche di altre arterie. Vale la pena, quindi, di effettuare uno studio TSA e della circolazione splancnica.
In termini di prevenzione generale, quali sono le raccomandazioni per il sesso femminile?
Si tratta delle stesse raccomandazioni che vengono fatte al sesso maschile:
- controllo della dieta e del peso
- esercizio fisico regolare
- abolizione del fumo (per le donne, soprattutto se si assume la pillola)
- controllo della pressione arteriosa, della colesterolemia e della glicemia
In che cosa consiste il programma di HTC sulla Cardiologia Femminile?
Una Cardiologa esperta in Cardiologia Femminile effettua uno Screening, consistente in:
- Colloquio approfondito per raccogliere notizie cliniche personali e familiari
- Esami di laboratorio specifici per la salute del cuore ( quadro lipidico, glicemia, etc)
- Misurazione della pressione arteriosa da entrambi gli arti
- Calcolo dell’indice di massa corporea e misurazione della circonferenza addominale
- Esame obiettivo del cuore
- ECG
- Ecocolordoppler cardiaco
- Formulazione del rischio individuale e indicazioni per la paziente
Lo Screening serve a valutare lo stato di salute del cuore e a calcolare il Rischio cardiaco Individuale.
Chi dovrebbe sottoporsi allo Screening cardiologico?
Donne tra i 35 e i 60 anni che non hanno sintomi, ma che presentano fattori di rischio cardiovascolare, come: stili di vita scorretti, familiarità, sovrappeso, diabete (anche gestazionale), ipertensione gravidica, menopausa precoce.
Perché è importante per una donna aderire ad uno Screening cardiologico?
Il cuore, all’inizio di una patologia, può non dare alcun segnale.
Ecco perché diventa fondamentale sottoporsi a screening e/o a visite di controllo regolari.
Intercettare tempestivamente un problema cardiologico e curarlo, può fare la differenza in positivo.
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Commenti : Commenti disabilitati su Cardiologia Femminile: quando il genere fa la differenza
30 Maggio 2023