I tumori del corpo dell’utero sono in costante aumento (V causa di mortalità per tumore maligno tra i 50 e i 65 anni).
Queste neoplasie colpiscono la parte superiore dell’utero, quella che accoglie il feto durante una gravidanza.
In questa zona si trovano tre tipi diversi di cellule: epiteliali e ghiandolari
nell’endometrio (il rivestimento interno dell’utero) e muscolari nel miometrio (lo strato più esterno).
Il tumore di gran lunga più frequente è il CARCINOMA ENDOMETRIALE (seguito a grande distanza dai sarcomi che colpiscono il tessuto muscolare e/o connettivo dell’utero)
Questa neoplasia colpisce prevalentemente donne tra i 50 e i 65 anni di età. La sopravvivenza complessiva è del 63%, ma arriva a superare il 90% quando il tumore viene diagnosticato al I stadio.
È intuibile quanto sia determinante individuare le donne più a rischio per questo tipo di neoplasia e sottoporle a controlli mirati.
Esistono donne che sono più a rischio per questa malattia?
Come per altre patologie, i fattori di rischio sono diversi: età; menarca precoce (I mestruazione prima dei 12 anni); menopausa tardiva (oltre i 52 anni); nulliparità (il non avere avuto gravidanze) obesità; diabete; terapie radianti; terapie farmacologiche con tamoxifene.
Come deve comportarsi una donna per arrivare il più precocemente ad una diagnosi e salvarsi la vita?
- Sottoporsi a regolari controlli ginecologici (1 volta/anno in assenza di disturbi)
- Valutare con il proprio medico i fattori di rischio per questo tipo di tumore e correggere comportamenti e stili di vita errati
- Oltre alla visita ginecologica, effettuare anche un’ecografia transvaginale
Quali sintomi può dare il carcinoma endometriale?
Nella maggior parte dei casi, questo tumore si presenta con sanguinamento vaginale anomalo (perdite tra un ciclo e l’altro o dopo la menopausa).
Altri sintomi possono essere: perdite vaginali abbondanti; dolore pelvico o alla schiena; perdita di peso ingiustificata.
Perché è importante effettuare l’ecografia transvaginale?
L’ecografia eseguita per via endovaginale permette di valutare in maniera accurata: lo spessore, l’omogeneità e l’ecogenicità dell’endometrio.
Il rilievo di questi tre dati (utilizzando l’ecocolordoppler) è fondamentale per individuare le donne a rischio e avviarle all’isteroscopia.
A che cosa serve l’isteroscopia?
È un esame invasivo che permette di visualizzare molto bene le pareti uterine, consentendo di prelevare campioni di tessuto da analizzare al microscopio. L’accuratezza diagnostica dell’isteroscopia si aggira tra il 99 e il 100%.
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Categoria: News
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9 Ottobre 2018