In questi ultimi anni la diagnostica ecografica è diventata sempre più importante per indagare molti dei problemi che si manifestano a livello di articolazioni, muscoli e tendini.
Nella valutazione complessiva e approfondita del paziente reumatologico, ad esempio, l’ecografia è diventata, si può dire, imprescindibile.
Questo esame, difatti, permette di distinguere le diverse patologie articolari e di confermare un eventuale sospetto diagnostico.
Trattandosi di una metodica real-time, l’ecografia articolare e muscolo-tendinea consente di condurre l’esame con l’articolazione in movimento e ciò può rivelarsi molto utile.
Gli apparecchi migliori sono dotati anche di funzione color-doppler che indaga la vascolarizzazione dei tessuti consentendo di differenziare le patologie infiammatorie da quelle meccaniche e di stabilire se la malattia è attiva al momento dell’esame o meno.
Ma i vantaggi dell’ecografia in Reumatologia non si esauriscono qui: sotto guida ecografica, l’operatore può eseguire un’infiltrazione o un’artrocentesi in tutta sicurezza, soprattutto se è costretto ad intervenire su articolazioni profonde o, in caso di prelievo, quando riguarda piccole raccolte.
I limiti della tecnica ecografica in questo ambito, non sono molti: l’incapacità di vedere al di sotto dell’osso e la difficoltà di accesso ad alcune strutture articolari.
Ma perché l’ecografia è tanto richiesta in presenza di dolore articolare?
Una volta si utilizzava il termine “reumatismi” per descrivere in modo generico il dolore articolare, che, però, può dipendere da situazioni molto diverse tra loro: artrosi, artrite, connettivite (LES), vasculite, sclerosi sistemica. L’ecografia viene in soccorso alla clinica perché è in grado di supportare una corretta diagnosi differenziale.
Nelle artriti, ad esempio, l’ecografia permette di valutare se esiste un versamento nell’articolazione e, soprattutto, di riscontrare un’ipertrofia delle membrane sinoviali. Con il Doppler, inoltre, si può capire l’entità del processo infiammatorio in modo abbastanza oggettivo.
Le malattie del connettivo possono interessare le articolazioni causando artralgie o vere e proprie artriti. L’ecografia consente di evidenziare calcificazioni periarticolari e tendinee e di monitorare l’eventuale interessamento cutaneo della malattia.
Nelle artrosi e nelle patologie degenerative meccaniche, l’esame ecografico serve a valutare le condizioni delle diverse strutture articolari ed escludere la presenza di uno stato infiammatorio.
L’ecografia aiuta a discriminare quanto il dolore sia dovuto alla flogosi articolare o piuttosto alla patologia degenerativa e permette di valutare l’evoluzione nel tempo di alcuni problemi meccanici.
L’ecografia articolare e muscolo-tendinea è utile solo in caso di malattie reumatologiche?
Ovviamente, la risposta è no. Si tratta, ad esempio, di una delle ecografie richieste più frequentemente in ambito sportivo.
Questo tipo di ecografia è utile in caso di:
- traumi di un articolazione (contusione, distorsione);
- strappi e stiramenti muscolari;
- infiammazioni di strutture articolari e periarticolari (borsiti, tendinosi, tendiniti, tenosinoviti, entesiti, condriti, artrosinoviti, etc);
- traumi periarticolari (lesioni tendinee o dei legamenti);
- cisti sottocutanee, tendinee e sinoviali;
- ematomi sottocutanei e intramuscolari.
Chi esegue questo tipo di ecografia?
In HTC l’ecografia articolare e muscolo-tendinea viene effettuata dal Radiologo (con esperienza in ambito msk) e dal Reumatologo (che la utilizza come approfondimento della visita specialistica)
I nostri Radiologi Ecografisti collaborano attivamente con Fisiatra, Ortopedico, Agopuntore e Fisioterapisti, all’interno dell’area dedicata al trattamento del dolore.
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Categoria: News
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1 Ottobre 2020