Donne e infarto HTC Centro Medico Stradella PV

Che donne e uomini siano molto diversi è una questione ampiamente risaputa, ma che questo dato sia stato confermato anche per l’infarto è un fatto piuttosto recente.

 

La posizione in merito dell’American Heart Association è stata da poco pubblicata su Circulation e descrive le tante differenze che l’infarto nel sesso femminile presenta rispetto a quello dei maschi, per quanto riguarda le cause, i sintomi e soprattutto gli esiti.

Ad oggi, negli USA e nel resto del mondo industrializzato, le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte per le donne. Nel 1984 c’è stato il “sorpasso” delle donne sugli uomini per quanto riguarda il tasso di mortalità per cause cardiovascolari; un triste primato che permane da allora.

L’infarto si verifica quando una coronaria (o un suo ramo) si occlude.

Rispetto agli uomini le donne tendono a presentare ostruzioni meno severe e tuttavia le alterazioni a carico del loro albero coronarico può provocare un’importante riduzione di flusso sanguigno al muscolo cardiaco.

In sostanza, anche se il risultato può essere lo stesso, il problema rischia di non essere individuato nelle donne, con la conseguenza che anche il trattamento non sarà adeguato.

In caso di infarto, il sintomo più frequente in entrambi i sessi è il dolore o il senso di oppressione toracica; le donne tuttavia tendono ad avere con maggior frequenza dei sintomi atipici, quali dispnea, nausea e vomito, dolore al dorso o alla mandibola.

Anche i fattori di rischio tendono ad avere un impatto diverso nei due sessi.

L’ipertensione arteriosa, ad esempio, nelle donne risulta più fortemente associata ad infarto.

Allo stesso modo, una giovane donna diabetica ha un rischio cardiovascolare 4-5 volte maggiore rispetto ad un giovane uomo diabetico.

Oltretutto le donne tendono a presentare più complicanze quando sottoposte a interventi di riperfusione coronarica, perchè le loro arterie sono più piccole, sono generalmente più anziane al momento dell’intervento e tendono ad avere più fattori di rischio come diabete, ipertensione, obesità.

Gli obiettivi futuri sono naturalmente quelli di colmare il divario e di cancellare la disparità di diagnosi e trattamento tra i due sessi.

Anzitutto sarebbe bene che anche le donne dedicassero un po’ del loro tempo alla prevenzione delle malattie cardiovascolari seguendo una dieta appropriata, praticando attività fisica regolare, controllando glicemia e lipidemia e sottoponendosi a regolari controlli cardiologici.

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  6 Giugno 2016

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