Sono passati ben 65 anni da quando il Dr Ian Donald, di origine scozzese, pubblicò sulla rivista scientifica “The Lancet” il primo articolo che illustrava l’utilizzo degli ultrasuoni nella diagnostica medica. Nacque così l’ecografia.
L’anno successivo, Donald riuscì ad applicare la tecnica ecografica in gravidanza, visualizzando il feto e rivoluzionando, in questo modo, la diagnostica prenatale.
Probabilmente è stato proprio l’ambito prenatale quello che, in medicina, ha goduto dei maggiori vantaggi dall’introduzione della tecnica ecografica.
Da quando viene utilizzata l’ecografia ostetrica, è possibile effettuare una serie di esami durante la gravidanza, che permettono di arrivare al momento del parto in sicurezza, senza provocare danni al feto.
In che cosa consiste l’Ecografia Ostetrica?
Conosciuta più comunemente come Ecografia in gravidanza, è un esame di routine che viene effettuato per seguire il corretto andamento della gestazione e per controllare lo sviluppo del feto.
Si tratta di un esame indolore, innocuo per la madre e il bambino, e ripetibile.
Le immagini, catturate dalla sonda ecografica appoggiata sull’addome della madre, vengono visualizzate, in tempo reale, su un monitor collegato all’apparecchio.
Quante ecografie si dovrebbero effettuare in gravidanza?
Sono tre le Ecografie che vengono ritenute indispensabili in gravidanza: ecografia del I, II e III trimestre. Quasi sempre, però, la donna chiede di poterne fare qualcuna in più.
A che cosa serve l’Ecografia del I trimestre?
Questa ecografia è la prima che la donna effettua in gravidanza.
Il periodo corretto in cui eseguirla è fra l’11ª e la 13ª settimana.
- Serve a valutare il numero di embrioni presenti (potrebbe trattarsi di una gravidanza gemellare)
- Stabilisce la settimana di gravidanza e la data presunta del parto
- Verifica la vitalità del feto
Che differenza c’è fra lo Screening e l’Ecografia del I trimestre?
Lo Screening del I trimestre, chiamato anche Bi-test o Ultrascreen, è uno screening prenatale non invasivo che consente di individuare le gestanti ad elevato rischio di patologie cromosomiche del feto.
Consiste di:
- un comune prelievo di sangue della futura mamma
- misurazione ecografica della translucenza nucale del feto
- calcolo statistico del rischio di anomalie cromosomiche del nascituro
Che cosa aggiunge la Certificazione Internazionale della Fetal Medicine Foundation allo Screening del I trimestre?
La FMF, attraverso percorsi di formazione e controlli periodici, garantisce:
- Ecografisti appositamente formati
- Programma di calcolo del rischio che utilizza un algoritmo basato su evidenze scientifiche
- Adeguata consulenza ai genitori che scelgono di effettuare lo screening
Perché è importante l’Ecografia del II trimestre?
Questa ecografia viene eseguita tra la 19ª e la 21ª settimana di gestazione.
Viene considerata un esame fondamentale ed è conosciuta da tutti come Ecografia Morfologica.
- Serve a valutare le dimensioni del feto (biometria fetale: rilevazione del diametro della testa, dell’addome e della lunghezza del femore)
- Controlla il tipo d’impianto e le caratteristiche della placenta
- Misura la quantità di liquido amniotico
- Cosa più importante: consente lo studio di tutti i distretti anatomici esplorabili del feto (arti, cervello, cuore, polmoni, organi addominali, cordone ombelicale, etc)
Perché è importante rispettare il periodo di esecuzione raccomandato per l’ecografia morfologica?
Durante questo periodo il feto si trova nelle migliori condizioni per poter eseguire una valutazione accurata e, dopo questo periodo, un’eventuale interruzione di gravidanza per gravi anomalie del feto, non sarebbe più consentita ( possibile oltre i 90 gg solo se sussiste pericolo per la salute della madre).
Perché si effettua un’ulteriore ecografia al III trimestre?
Anche questa ecografia è importante e va eseguita tra la 30ª e la 34ª settimana.
Serve a controllare:
- la salute del feto (alcune anomalie possono comparire più tardi, rispetto all’ecografia morfologica)
- la sua crescita, per capire se sta procedendo regolarmente, secondo i parametri previsti dalle linee guida
- la sua posizione (presentazione), fondamentale ai fini del parto che avverrà, se tutto procede regolarmente, tra la 38ª e la 42ª settimana.
Che cos’è la Flussimetria?
Può accadere che, in determinate circostanze, venga richiesta una flussimetria fetale. In genere viene eseguita a partire dalla 32ª settimana, spesso in concomitanza con l’Ecografia del III trimestre.
È a carico del SSN solo se esistono precise indicazioni mediche al proposito.
Nel corso dell’esame vengono valutati il flusso di sangue all’interno del cordone ombelicale e di altri organi fetali, per valutare se il bambino sta ricevendo un’adeguata quantità di ossigeno e di altri nutrienti, attraverso la placenta. Se viene riscontrata un’alterazione di cui è responsabile un malfunzionamento della placenta, viene attuato un monitoraggio della situazione e, in alcuni casi, si programma un parto anticipato.
Quali sono le indicazioni all’esecuzione di una Flussimetria fetale?
Le indicazioni, sono:
- ritardata crescita fetale
- pre-eclampsia o rischio eclampsia
- malattie o malformazioni fetali, come, ad esempio, alcune anomalie cardiache.
In HTC a Stradella-PV, puoi prenotare, telefonando allo 0385 246861:
- Tutte le Ecografie Ostetriche (I, II-Morfologica- e III trimestre, Flussimetria fetale) anche in 3D e 4D (nel periodo consentito)
- Screening del I trimestre (Bi-Test o Ultrascreen) con Ginecologo in possesso di certificazione internazionale della FMF
- Visita Ginecologica e consulenza in gravidanza
E in più:
- Visita Ginecologica + Pap-test in strato sottile con ricerca di HPV + ecografia TV
- Colposcopia diagnostica e operativa
- Visita Uroginecologica
- Riabilitazione del pavimento pelvico (per incontinenza urinaria e fecale; per il dolore sessuale in menopausa; vaginismo, vulvodinia e vestibolite vulvare)
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30 Ottobre 2023