Per fortuna si inizia a parlarne! Vediamo insieme cosa sono le disfunzioni sessuali femminili (DSF)

Si definiscono disfunzioni sessuali femminili (DSF) i disordini del desiderio sessuale, dell’eccitazione, dell’orgasmo e/o il dolore durante l’atto sessuale che determinano disagio personale e conseguenze negative sulla salute e la qualità di vita della donna.

Questi problemi a volte coesistono tra loro e le cause sono multifattoriali, di tipo anatomico, fisiologico, medico, psicologico e sociale.

Gli studi epidemiologici di questi fenomeni sono ancora piuttosto limitati. Si stima però che circa 10 milioni di donne americane tra i 50 e i 74 anni ne siano colpite. Il 64% di queste pazienti riferisce problemi legati al desiderio, il 35% disordini dell’orgasmo, il 31% dell’eccitazione e il 26% lamenta comparsa di dolore in relazione all’attività sessuale.

I fattori di rischio, individuati dagli studi, sono: età, menopausa, ipertensione arteriosa, diabete, aterosclerosi, dislipidemia, sovrappeso, traumi fisici e psichici in anamnesi.

Per arrivare ad una diagnosi è necessario cominciare anzitutto con una raccolta dettagliata della storia sessuale, medica, chirurgica e psicosociale della paziente.

Si procede poi con l’esame obiettivo specialistico, allo scopo di escludere anomalie dei genitali esterni e riprodurre e localizzare il dolore con lo swap-test (provocazione del dolore ottenuta premendo un cotton-fioc su particolari punti presenti sui genitali esterni).

Laddove si sospetti una malattia neurologica, si deve ricorrere all’esame neurologico. Successivamente si effettuano test di laboratorio come la misurazione del PH vaginale, l’esame colturale di eventuali secrezioni anomale, la valutazione del quadro ormonale.

A volte vengono richiesti ulteriori approfondimenti, per indagare situazioni più complesse.

Una volta effettuata la diagnosi corretta, si deve passare alla cura del problema riscontrato. Anche in questo caso vi è spesso il coinvolgimento di più figure, con competenze differenti e specifiche. Si va dal Ginecologo, all’Urologo, dal Sessuologo allo Psicoterapeuta e, non ultimo, allo Specialista nella Riabilitazione del Pavimento Pelvico che, in questi casi, riveste un ruolo centrale e di fondamentale importanza.

Tutte queste figure professionali devono collaborare attivamente tra di loro al fine di ottenere il miglior risultato possibile per la paziente.