Tra i dolori muscolo-scheletrici, quello alla spalla è tanto frequente da venire immediatamente dopo il mal di schiena.
Perché il dolore alla spalla può creare problemi?
L’articolazione della spalla è estremamente mobile e può compiere tantissimi movimenti con angolazioni diverse.
Avvertendo dolore, la nostra prima reazione sarà quella di evitare il movimento che lo scatena. A lungo andare la mobilità dell’articolazione si ridurrà e, in casi estremi, la spalla potrà addirittura bloccarsi.
Ecco perché rivolgersi ad uno specialista (Fisiatra o Ortopedico), quando si avverte male alla spalla è importante, soprattutto se si vogliono evitare importanti limitazioni funzionali.
Quali sono le cause più frequenti di dolore alla spalla?
Una delle cause più frequenti di dolore alla spalla è senz’altro la Sindrome da Conflitto Subacromiale o Sindrome da Impingement.
Per capire di cosa si tratta, è necessario fare un excursus anatomico: esiste uno spazio compreso fra la parte terminale della scapola, detta acromion, e l’omero. In questo spazio, durante l’esecuzione di alcuni movimenti, scorrono i tendini della cuffia dei rotatori.
Se questo spazio si riduce, i tendini sfregano contro l’osso e si infiammano. A volte, il trauma ripetuto può provocare la rottura di uno o più tendini (soprattutto il tendine del muscolo sovraspinato).
A che cosa è dovuto il conflitto subacromiale?
Le cause possono essere diverse.
In genere si tratta di uno squilibrio a carico dei muscoli che vengono utilizzati nei movimenti della spalla. Se viene a mancare il loro effetto stabilizzante, la testa dell’omero tende a risalire, riducendo lo spazio subacromiale e infiammando le strutture tendinee.
Chi soffre di questo disturbo?
I soggetti più colpiti sono donne e uomini over 50 che svolgono lavori fisici o attività sportive in cui sollevano ripetutamente le braccia.
Possono esserci, però, altre cause: costituzionali (acromion uncinato o incurvato verso il basso); infiammatorie (tenosinoviti e borsiti); degenerative (artrosi); traumatiche.
Quando compare il dolore nella sindrome da conflitto subacromiale?
Il dolore compare in occasione di movimenti banali, come infilarsi un maglione o chiudere una finestra, ma si manifesta anche di notte, a riposo.
Tutti i movimenti di abduzione, e soprattutto quelli che comprendono l’intrarotazione (es: alzata laterale con pollice più basso del mignolo, come per versare una brocca d’acqua) scatenano il dolore.
Le ragioni del dolore notturno, invece, sono 2: in posizione supina lo spazio subacromiale si riduce ulteriormente e, inoltre, di notte la soglia del dolore si abbassa (non si dice che di notte tutti i dolori peggiorano?).
Come si arriva alla diagnosi?
Prima che la situazione degeneri, è meglio consultare un Fisiatra o un Ortopedico, che verificheranno se si sono già instaurati deficit di forza e di movimento e prescriveranno esami strumentali, come l’Ecografia, l’RX e la Risonanza Magnetica, con lo scopo di identificare con precisione la causa del dolore.
Cosa prescriverà l’Ortopedico o il Fisiatra?
Una volta effettuata la diagnosi, il Medico prescrive:
- Terapia farmacologica, per ridurre infiammazione e dolore
- Terapie fisiche: Laser Nd:Yag, Tecar, Onde d’urto, Ultrasuoni
- Fisiokinesiterapia, per recuperare la forza e i movimenti articolari mediante esercizi attivi e passivi e con il lavoro sui muscoli e i tendini della cuffia dei rotatori effettuato con gli elastici o con esercizi in modalità eccentrica.
- Solo in ultima istanza viene preso in considerazione l’intervento chirurgico
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26 Gennaio 2022