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È arrivata la bella stagione e come ogni anno, guardandoci allo specchio, non sempre siamo soddisfatti della nostra forma fisica.
Così iniziamo ad eliminare, o ridurre, certi cibi e a muoverci di più.
Parlare di dieta oggi, però, non significa tenere un semplice conto delle calorie introdotte e di quelle consumate.
Le più recenti acquisizioni in ambito scientifico indicano che ogni organismo è differente dall’altro e diversi sono anche i fattori individuali che possono influenzare l’aumento e la diminuzione di peso, la distribuzione del grasso, l’impatto maggiore di alcuni cibi rispetto ad altri sulla linea e la salute.
Diventa pertanto fondamentale (oggi più che mai) affidarsi a Nutrizionisti esperti, formati sulle più recenti conoscenze in ambito dietologico.
Stiamo parlando di Professionisti che non possono limitarsi a prescrivere un generico regime alimentare, bensì un programma dietetico (e di movimento) altamente personalizzato, formulato tenendo conto del profilo di salute, psicologico, culturale e sociale di ognuno.
L’importanza del microbiota
Il microbiota umano è l’insieme dei microrganismi che vivono in simbiosi con il corpo umano. Si tratta di batteri, virus, funghi e protozoi che agiscono in sinergia fra loro come se si trattasse di un organismo a sé stante. Questi microrganismi sono concentrati soprattutto nell’intestino, ma si ritrovano un po’ dappertutto (tranne che nel sangue e nel cervello).
L’influenza del microbiota nel regolare l’attività metabolica è ampiamente riconosciuta, così come il suo impatto sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e sul sistema immunitario.
Il microbioma, invece, è il patrimonio genetico del microbiota. Esso sta al microbiota, né più né meno, come il genoma sta all’uomo.
Il microbioma rappresenta il 90% dei geni totali (rappresentato da genoma umano + microbioma).
La parte di microbiota costituita dai batteri (batteriota) è fondamentale, perché è quella più coinvolta nel metabolismo dei prodotti della digestione.
La composizione del microbiota dipende da molti fattori legati all’ospite: genetici, alimentari, dipendenti dagli stili di vita e dalla storia personale (parto, allattamento), etc.
La dieta di un solo giorno è in grado di cambiare (transitoriamente) il 60% della composizione del microbiota. Il 40% rimanente, è stabile, soprattutto nella parte centrale della vita. In età precoce e in età avanzata, questa frazione di microbiota è più fragile.
Da tutto ciò è facile evincere come, affrontare una dieta oggi senza affidarsi a chi conosce e utilizza questi concetti, sarebbe sbagliatissimo oltre che fallimentare.
L’importanza del pH
Il nostro organismo è in equilibrio quando il pH è il più possibile vicino al 7, perché quasi tutti gli organi lavorano al meglio in ambiente neutro.
Esistono delle eccezioni che sono rappresentate dallo stomaco, la cute, le mucose genitali e le urine (che hanno tutti un pH acido).
Troppi alimenti acidi, un eccesso di zuccheri o un intenso stress psico-fisico, tendono a creare un ambiente acido e, quindi, meno salutare.
Se il pH diminuisce, le ossa, ad esempio, tendono a rilasciare più sali minerali per cercare di riequilibrare il pH (con conseguente maggiore riassorbimento osseo → osteopenia).
Allo stesso modo, un pH basso tende ad aumentare la deposizione di grasso e a creare uno stato infiammatorio. Risultato? Si forma cellulite.
Nel formulare una dieta, quindi, il Nutrizionista non potrà trascurare questi aspetti (acidosi e infiammazione) fondamentali.
E le diete iperproteiche?
Le diete iperproteiche sovraccaricano i reni e il fegato di scorie azotate, con conseguente maggiore espulsione di ioni H⁺ .
Se i reni non funzionano bene o se le scorie sono troppe, gli ioni H⁺ si accumulano nella matrice extracellulare che è una specie di “scompartimento” dove vanno a finire tutti gli scarti che non possono venire eliminati (tossine, ioni, farmaci). Nel caso di accumulo eccessivo di ioni H⁺, parleremo di acidosi tissutale. Come vedete, siamo ritornati ad acidosi e infiammazione.
Tutti questi concetti (semplificando al massimo) ci aiutano a capire fenomeni una volta incomprensibili, come la cellulite di alcuni soggetti magri, la pancetta che non vuole andar giù (anche se il peso scende), i chili recuperati troppo in fretta, l’aspetto precocemente invecchiato, etc.
Le diete sbilanciate e quelle fai da te, sono definitivamente da bandire!
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24 Luglio 2024