In una gravidanza normale sono sufficienti 3 ecografie: perché la maggior parte delle donne ne fa di più?

Secondo le linee guida della SIEOG (Società Italiana di Ecografia Ostetrico Ginecologica), in gravidanza sarebbero sufficienti 3 ecografie (una per ogni trimestre) per tenere d’occhio la crescita e lo stato di salute del feto.

La maggior parte delle coppie, però, decide di effettuare più di 3 ecografie. Perché?

Primo trimestre

Nel primo trimestre l’ecografia serve a definire con precisione quando è iniziata la gravidanza (e si stabilisce la data presunta del parto), verificare il numero dei feti e la loro vitalità e individuare il rischio di sviluppare complicanze.
Nel corso di questa ecografia si esegue anche il Test combinato per lo screening del rischio di anomalie cromosomiche, valutando la translucenza nucale e dosando alcune sostanze prodotte dalla placenta e presenti nel sangue materno.

Secondo trimestre

Nel secondo trimestre l’esame ecografico (detta morfologica) stabilisce il sesso (quando possibile), le dimensioni del bambino e la normalità di alcuni rilievi anatomici. Vengono valutati anche il liquido amniotico e la posizione della placenta.
In caso di rilievi morfologici sospetti, verrà consigliata un’ecografia di secondo livello in grado di consentire un’analisi più approfondita.

Terzo trimestre

Nel terzo trimestre ( più o meno alla 32esima settimana) l’ecografia serve a controllare la crescita del bambino, la sua modalità di presentazione (cefalica, podalica, etc), la posizione e la salute della placenta e la quantità di liquido amniotico. Si guardano anche alcuni organi (cervello, cuore, reni, etc) più nel dettaglio per valutare particolari meno evidenziabili negli esami precedenti.

In effetti non sembrerebbero necessarie altre ecografie. Tutte le informazioni fondamentali possiamo ricavarle da questi 3 esami.
La maggior parte dei genitori decide di effettuare esami aggiuntivi solo per essere rassicurata riguardo alla vitalità e alle condizioni di salute del bambino.
In più, alcuni studi sottolineano come la visione del feto (soprattutto in modalità 3D e 4D), attraverso l’ecografia, aiuti a sviluppare il rapporto con il proprio figlio già nel corso della gravidanza.

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