Lo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista “Science”, secondo cui il 65% dei tumori nasce per caso, non è un invito ad infischiarsene del proprio stile di vita, bensì uno stimolo ad investire nella prevenzione e, in particolare, nella diagnosi sempre più precoce, ricercando metodi innovativi di screening.
E allora i tumori sono la conseguenza dei capricci del fato o possono essere prevenuti, diagnosticati in tempo utile e curati efficacemente?
Il Prof. Volgestein dell’Università di Baltimora, è uno dei nomi più importanti nell’ambito della genetica applicata ai tumori. Il suo ultimo studio -basato su un modello statistico, volto a valutare la ricorrenza delle mutazioni delle cellule staminali nei singoli tessuti- dimostrerebbe che, statisticamente, il 65% dei tumori nasce da una mutazione casuale delle cellule staminali.
Considerato da un altro punto di vista, possiamo dire che questo studio evidenzia come un terzo dei tumori nasce dalle nostre cattive abitudini e che, anche per l’altro 65% che, attualmente, non possiamo prevenire dobbiamo fare di più per migliorarne la diagnosi precoce, soprattutto attraverso i metodi di screening.
Se è vero che in alcuni casi il rischio di sviluppare un tumore lo portiamo nel DNA dalla nascita, possiamo almeno prevenirne o ritardarne l’insorgenza adottando stili di vita salutari e ricorrendo all’arma potentissima dei controlli periodici e mirati che permettono la diagnosi e la cura della maggior parte delle forme oncologiche.
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31 Marzo 2015