Marijuana, Cocaina, Ecstasy, Superalcolici: come facciamo a sapere se i nostri figli li usano?

L’adolescenza è un momento delicato sotto molti punti di vista. Prima del definitivo passaggio all’età adulta alcuni ragazzi possono entrare in contatto con sostanze psicoattive e sviluppare dipendenza.

 

Il concetto di dipendenza si è modificato negli ultimi anni perché sottintende il concetto clinico di Personalità Dipendente.

L’atteggiamento di dipendenza perciò può riguardare non solo sostanze, ma anche situazioni, relazioni, comportamenti. Pensiamo ad esempio alla dipendenza da Internet o a quella affettiva.

Anche gli adolescenti che abusano di droghe o alcool, non lo fanno più solo per essere approvati dal gruppo, ma perché possono essere portatori di un aspetto di personalità “problematico”. L’offerta di sostanze psicoattive è oggi molto vasta.

Le modalità di assunzione sono molto semplici e non vi è più una distinzione così netta fra droghe pesanti e leggere.

La prevenzione va di pari passo con l’informazione e ai ragazzi vanno fatti conoscere i potenziali danni derivanti dall’utilizzo, anche saltuario, di molte sostanze.

Accorgersi se un adolescente abusa di sostanze stupefacenti non è tanto semplice, perché le nuove droghe possono avere effetti anche molto brevi, contenuti e possono esaurirsi nel corso di una serata o un’uscita.

I genitori dovrebbero osservare più attentamente cosa accade dopo.

Le sostanze stupefacenti in genere provocano una caduta fisica che porta con sé stanchezza, bisogno eccessivo di riposo, seguiti da difficoltà di concentrazione, irritabilità. A lungo andare si può manifestare una vera e propria condizione ansioso-depressiva, poiché queste sostanze provocano danni psicologici e neurologici, intellettivi e comportamentali che, possono diventare permanenti e difficili da recuperare.

Anche l’abuso di alcool è un problema frequente in adolescenza. Riscontrare che i figli sono alticci ogni volta che si confrontano con certe situazioni, non può essere ignorato. Le dipendenze nascono in soggetti che hanno strutture di personalità tali da non riuscire a rendersi completamente indipendenti.

 

La migliore difesa contro il rischio di dipendenza è rendere i ragazzi più autonomi e responsabili di sé, consapevoli e partecipi delle proprie scelte, liberi di potersi esprimere, anche se affiancati negli orientamenti.

Un’ulteriore opportunità di difesa viene offerta dalla possibilità di autorealizzazione, che può avvenire attraverso lo studio, lo sport, l’arte, e che renderà meno facile il sentirsi appagati dall’effetto di una sostanza psicoattiva e, in seguito, dalla sua dipendenza.

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  12 Dicembre 2016

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