Non esistono solo Anoressia, Bulimia e Binge Eating fra le patologie del comportamento alimentare. A queste si aggiunge l’Ortoressia, un disturbo che causa la progressiva rinuncia ad alimenti che vengono considerati poco salutari e, comunque controindicati, nella ricerca dell’obiettivo di avere un corpo “perfetto”, anche se solo ai propri occhi.
Thomas Dunn, psicologo dell’Università del Colorado e autore di uno studio sul fenomeno, afferma che si tratta di un comportamento che, portato agli estremi, finisce per diventare una malattia psichica come le altre.
Fra i criteri per porre diagnosi di Ortoressia è stata segnalata l’ossessione per la qualità e la composizione dei cibi, con molte persone che trascorrono più di tre ore al giorno a leggere di alimenti e a preparare cibi.
Il termine Ortoressia è stato coniato dal medico americano Steven Bratman e sta ad indicare un’attitudine per il cibo “puro”, ovvero non condito, leggero e privo di grassi.
Un tipo di alimentazione ossessivamente rivolto a ricercare cibi che possiedano queste caratteristiche, può provocare alla lunga problemi all’organismo, in particolare fenomeni di malnutrizione, disturbi dell’umore e patologie croniche.
All’attenzione per questi tipi di cibi si accompagna spesso anche un’ossessione per l’esercizio fisico, da effettuare anche più volte al giorno, per integrare le rinunce alimentari allo scopo di ottenere il fisico dei propri sogni.
Come tutti i DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare), l’Ortoressia va affrontata in modo interdisciplinare, coinvolgendo Nutrizionista, Psicologo e Psichiatra e senza aspettare troppo a lungo prima di intervenire.
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7 Dicembre 2015