Dei 3, forse l’orzaiolo è il problema più conosciuto, tra quelli che si manifestano a livello palpebrale.
È dovuto ad un’infezione acuta (generalmente da stafilococco) dei follicoli ciliari e delle ghiandole sebacee o apocrine vicine (orzaiolo esterno), oppure delle ghiandole di Meibomio (quelle che lubrificano l’occhio).
Come si manifesta l’Orzaiolo?
L’infezione porta alla formazione di una specie di brufolo bianco-giallastro alla base delle ciglia.
In questo caso siamo di fronte ad un orzaiolo esterno.
Se il rigonfiamento si trova all’interno della palpebra, l’orzaiolo è interno. Quest’ultimo è più raro (e anche più doloroso) del precedente.
I sintomi, sono: dolore, gonfiore, arrossamento della palpebra, senso di peso e, a volte, prurito.
Quali sono le cause dell’Orzaiolo?
Alla base riscontriamo un’infiammazione che provoca la stasi delle secrezioni ghiandolari. Da qui può insorgere un’infezione secondaria, quasi sempre da stafilococco.
Chi rischia di più?
I soggetti più a rischio sono quelli con blefarite cronica, disfunzione delle ghiandole di Meibomio o con Rosacea oculare.
Esistono fattori predisponenti?
Fattori predisponenti, sono:
- toccarsi gli occhi senza essersi lavati le mani;
- inserire le lenti a contatto non rispettando una scrupolosa igiene;
- dormire senza aver struccato gli occhi;
- utilizzare cosmetici vecchi o di scarsa qualità.
Come si cura l’Orzaiolo?
L’orzaiolo esterno può essere trattato con impacchi caldo-umidi, fino a quando si risolve. Non va sfregato né premuto.
Se, però:
- si è incerti sulla natura del problema;
- l’orzaiolo non migliora nell’arco di 48 ore;
- coesistono problemi di visione;
- rossore e edema si estendono
… meglio consultare l’Oculista!
Quando l’orzaiolo è interno, la cosa migliore da fare è rivolgersi subito all’Oculista.
Se l’orzaiolo non si risolve con le terapie locali, l’oculista lo inciderà, provocandone lo svuotamento (naturalmente in anestesia locale).
Che cos’è il calazio?
Si tratta di una cisti che si localizza nella palpebra superiore o inferiore ed è causata da una meibomite, cioè un’infiammazione, non infettiva, della ghiandola di Meiobomio.
Per questo motivo, il calazio viene anche chiamato cisti di Meibomio o lipogranuloma della ghiandola di Meibomio.
Cosa causa il calazio?
A causa dell’occlusione, di origine infiammatoria, della ghiandola,le sue secrezioni non vengono più rilasciate e progressivamente viene a formarsi un piccolo nodulo al centro della palpebra.
Alcuni calazi, più raramente, si formano per evoluzione di un orzaiolo interno.
Se il calazio si trova sulla palpebra inferiore, in corrispondenza del canto, va posta diagnosi differenziale con la dacriocistite, un’infiammazione che colpisce il sacco lacrimale.
Qual’è la differenza fra Orzaiolo e Calazio?
L’orzaiolo è un processo infettivo focale acuto. Si manifesta come un nodulo dolente, caldo, gonfio e rosso.
Il calazio è una reazione granulomatosa non infettiva, spesso indolore, soprattutto se di dimensioni contenute.
Come si cura il Calazio?
Gli impacchi caldo-umidi sono utili anche in caso di calazio. Vanno evitate spremiture e sfregamenti. L’Oculista saprà indicarvi eventuali terapie locali aggiuntive.
La risoluzione può richiedere dalle 2 alle 8 settimane.
A volte è necessario intervenire chirurgicamente (lo fa l’Oculista, in anestesia locale)
Nel caso in cui il calazio si cronicizzi e non risponda al trattamento, si ricorre alla biopsia.
Quali fattori predispongono al Calazio?
I fattori predisponenti, possono essere:
- dieta disordinata con eccesso di insaccati, dolci, formaggi, grassi animali;
- blefariti croniche;
- patologie intestinali;
- difetti visivi non corretti (soprattutto nei bambini).
Cosa sono gli Xantelasmi?
Sono placchette di colore giallastro, piane o rilevate, che si localizzano sulla palpebra, spesso bilateralmente. Sono dovute ad un accumulo di istiociti ripieni di lipidi.
Sono indicativi di una patologia?
Chi presenta xantelasmi a livello palpebrale, va sempre indagato per escludere una patologia sottostante (dislipidemia, diabete, epatopatia).
Gli Xantelasmi vanno tolti?
Gli xantelasmi in sé non sono pericolosi, solo antiestetici. Lasciati a sè non regrediscono, anzi, spesso tendono a diffondere.
La rimozione avviene con tecnica chirurgica tradizionale (e sutura estetica) o con chirurgia non ablativa, tramite plasma (plexr)
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Categoria: News
Commenti : Commenti disabilitati su Orzaiolo, Calazio, Xantelasma: problemi della palpebra, simili, ma non uguali
8 Giugno 2022