In Italia sarebbero due milioni e mezzo i bambini che accusano problemi visivi, eppure un milione e mezzo di loro non si è mai sottoposto ad una visita specialistica oculistica. Da qui l’importanza di far comprendere alle famiglie quanto sia fondamentale la prima visita oculistica (e anche i controlli periodici), anche se il bambino sembra vederci bene.
La diagnosi precoce di un deficit di visione è importante, non solo per individuarne la causa, ma soprattutto per rieducare la funzione visiva, ancora molto plastica a questa età.
Problemi come la cataratta congenita, lo strabismo o l’ambliopia (occhio pigro), se diagnosticati per tempo, presentano una prognosi decisamente migliore grazie anche alla riabilitazione visiva. Un altro esempio è rappresentato dall’ipermetropia.
Tutti i bambini nascono ipermetropi. Con il procedere dello sviluppo, l’ipermetropia si corregge da sola nei primi anni di vita. In alcuni casi ciò non avviene.
La visita oculistica, in questi casi, permette una tempestiva correzione del difetto.
L’Associazione Internazionale per la Riabilitazione Visiva dell’Infanzia (AIERV), consiglia un calendario di osservazione per il bambino nato a termine (la prematurità è infatti considerata un fattore di rischio) e in assenza di sintomi:
- Prima visita alla nascita ed entro i 6 mesi, per escludere patologie del bulbo oculare
- A 3 anni, visita Oculistica e Ortottica (per evidenziare anisometropia, ambliopia, strabismo ed iniziare, eventualmente, la riabilitazione)
- A 6 anni, quando il bambino inizia a frequentare la scuola primaria.Anche in questo caso è importante prevedere ancora il controllo Ortottico (la correzione di alcuni difetti, come l’ambliopia, è possibile solo fino ai 7-8 anni)
Andranno poi programmate visite periodiche, con frequenza da concordarsi con lo specialista.
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11 Aprile 2018