Nei paesi a maggior sviluppo si stanno registrando cambiamenti demografici, sociali ed economici, così rapidi, da imporre dei cambiamenti anche nei modelli di intervento sanitario.
Il problema dei costi sanitari in crescita, per la diffusione di tecnologie sempre più sofisticate, contrasta con la disponibilità sempre più scarsa delle risorse economiche, in un momento di crisi economica globalizzata. Per questa ragioni, già da alcuni anni, si è provveduto alla riduzione di posti letto per acuti negli Ospedali e all’incentivazione di servizi alternativi al ricovero ordinario, come gli Ambulatori, le Day Surgery e l’assistenza domiciliare.
La Piccola Chirurgia Ambulatoriale consente la presa in carico di pazienti che debbano affrontare interventi che, a causa della loro modesta complessità, possono essere effettuati ambulatorialmente, non richiedendo complicati esami preoperatori e/o assistenza anestesiologica diretta.
La Chirurgia Ambulatoriale è, invece, quella pratica che consente, in anestesia locale o in analgesia, l’effettuazione di interventi chirurgici o procedure diagnostiche o terapeutiche invasive e seminvasive, senza ricovero, in studi medici e ambulatori (che abbiano particolari requisiti richiesti dalle ASL).
Quali sono i vantaggi di questo tipo di approccio ai problemi chirurgici minori? Riduzione dei tempi di attesa, riduzione dello stress legato al ricovero ordinario, riduzione delle infezioni ospedaliere, maggiore soddisfazione dei pazienti.
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20 Settembre 2017