In condizioni normali, un bambino in buone condizioni di salute non russa. Nonostante ciò, è necessario specificare che il russamento nel bambino non necessariamente è patologico. Tale si può definire solo se si verifica in maniera abituale (almeno 5 giorni alla settimana e per periodi prolungati) e comunque in seguito all’accertamento da parte di uno specialista.
La causa più importante è rappresentata dalla stenosi delle prime vie aeree.
In oltre l’80% dei casi l’ostacolo respiratorio è cusato dall’ipertrofia delle tonsille e delle adenoidi.
Le adenoidi sono una piccola massa di tessuto linfatico presente nel rinofaringe, la porzione più alta delle vie aeree. Il tessuto di cui sono costituite è ricco di linfociti, specializzati nell’analizzare i germi che penetrano nel naso e nel preparare le difese specifiche contro di essi.
La funzione svolta dalle adenoidi è però transitoria e non riveste un fattore fondamentale all’interno del sistema immunitario.
La terapia iniziale dell’infiammazione acuta delle adenoidi (adenoidite) prevede l’utilizzo di antibiotici, decongestionanti nasali e cortisonici per aerosol.
Quando, nonostante le cure mediche, l’ipertrofia diventa cronica e i sintomi si aggravano, l’unica possibilità terapeutica è rappresentata dall’asportazione chirurgica delle adenoidi ipertrofiche (adenoidectomia).
Se necessario l’intervento sarà accompagnato dall’asportazione delle tonsille.
L’indicazione all’intervento si pone quando iniziano a presentarsi le complicazioni dell’ipertrofia adenoidea e in particolare la rinosinusite cronica: russamento con apnee notturne, otite media secretiva e diminuzione dell’udito (ipoacusia).
L’asportazione delle adenoidi non riduce le difese immunitarie del bambino.
L’intervento, che può essere effettuato a partire dai 18 mesi di età, si pratica in anestesia generale ed è ritenuto estremamente sicuro.
Categoria: News
Commenti : Commenti disabilitati su Quando dobbiamo pensare di togliere le adenoidi al nostro bambino?
2 Maggio 2016