Esiste davvero una correlazione tra il bel tempo e il buon umore?
Molte persone lamentano un certo calo dell’umore durante i mesi autunnali e invernali.
Talvolta il calo è così importante, ed è accompagnato da altri sintomi, che si parla di SAD (Seasonal Affective Disorder), una forma di disturbo depressivo stagionale, clinicamente riconosciuta. Le donne sono le più colpite e, non a caso, la SAD è anche più frequente fra le persone che vivono più lontane dall’equatore, dove , in inverno, la quantità di luce solare è davvero scarsa.
Ed è proprio la scarsità di luce ad essere chiamata in causa come fattore scatenante di determinati aggiustamenti biologici, che secondo gli studiosi spiegherebbero la riduzione del tono dell’umore durante i mesi invernali.
A tal proposito, si è visto come in autunno e inverno aumentino i livelli di SERT, la proteina che trasporta la serotonina nel Sistema Nervoso Centrale.
La SERT si lega alla serotonina nelle sinapsi, riportandola nei neuroni presinaptici e impedendole di interagire con i propri recettori.
Poiché la serotonina è uno dei neuromediatori coinvolti nella “genesi del buonumore”, più elevati sono i livelli di SERT e maggiore sarà la tendenza alla depressione del tono dell’umore.
In effetti, molti farmaci ad azione antidepressiva agiscono sulla proteina SERT per ottenere un aumento dei livelli di serotonina. Un’altra ragione biochimica della SAD riguarda l’aumentata secrezione di melatonina in risposta alla scarsa luminosità.
Questo fenomeno potrebbe spiegare la maggiore sonnolenza e il minor livello di attività che molte persone lamentano durante i mesi invernali (e, come contraltare, i più frequenti disturbi del sonno e l’iperattività nel periodo estivo).
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29 Luglio 2016