
Un adulto sano dovrebbe dormire almeno 7 ore a notte. Sono in molti, però, ad affermare che il loro sonno ha una durata decisamente inferiore.
Cosa c’entra tutto questo con il cuore?
Il sonno è tutt’altro che un processo passivo durante il quale viene “staccata la spina” alle funzioni vitali presenti durante la veglia. Dormire è il risultato dell’interazione di fenomeni che coinvolgono, non solo il sistema nervoso centrale, ma anche l’apparato respiratorio e quello cardiovascolare.
La comunità scientifica ha da tempo riconosciuto che i disturbi del sonno possono essere associati a malattie cardiovascolari e contribuire ad aggravarne il decorso.
Recenti studi di epidemiologia hanno evidenziato una correlazione significativa fra deprivazione di sonno e ipertensione arteriosa, malattia coronarica e diabete mellito.
Qual è il legame tra disturbi del sonno e patologie cardiovascolari?
Molte malattie cardiovascolari possono provocare alterazioni del sonno e viceversa.
L’associazione più nota è quella con la Sindrome da Apnee ostruttive del Sonno (OSAS), caratterizzata da arresto temporaneo della respirazione durante il sonno. Questo problema può essere causato da altre patologie, come l’obesità o lo scompenso cardiaco, ma può rappresentare anche una concausa di ipertensione e di eventi ischemici.
Mentre dormiamo, inoltre, la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca diminuiscono, permettendo al cuore di “riposare”, cosa che non accade se si dorme poco e/o male.
Quanto sono frequenti le apnee ostruttive durante il sonno?
Per molti anni si è sottovalutato l’impatto di questo fenomeno sulla salute delle persone.
Oggi si ritiene che, almeno 1/5 dei soggetti con più di 60 anni abbia una forma lieve di disturbi respiratori del sonno e che, 1/15, presenterebbe una forma almeno moderata.
Se guardiamo alla popolazione di cardiopatici, almeno il 65% dei pazienti con scompenso cardiaco ha questo tipo di problema.
Trasferendo i dati alla popolazione generale, in Italia dovrebbero esserci circa 1 milione di persone con sindrome con sindrome delle apnee notturne, in forma almeno moderata.
Quali sintomi e segni possono far sospettare la presenza di apnee notturne?
Possiamo suddividere i sintomi in notturni e diurni.
SINTOMI NOTTURNI: russamento abituale e persistente, risvegli con sensazione di soffocamento, bisogno di alzarsi spesso per urinare, apnee segnalate da chi dorme con il soggetto.
SINTOMI DIURNI: sonnolenza, cefalea, disturbi neurocognitivi (difficoltà attentive e di memoria, irritabilità).
SEGNI: presenza di obesità viscerale, circonferenza del collo superiore a 43 cm nell’uomo e a 41 nella donna, indice di massa corporea superiore a 29.
Quando è necessario rivolgersi al Cardiologo?
- In caso di disturbi del sonno associati a sovrappeso, ipertensione o disturbi cardiologici.
- Quando si sospetta una Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS).
- Se compare cardiopalmo durante il riposo notturno
Perché è importante diagnosticare la sindrome da apnee notturne?
La letteratura scientifica è d’accordo sul fatto che la presenza di questa sindrome aumenta il numero di eventi cerebrovascolari non complessi e fatali, trattandosi di un fattore di rischio indipendente sia per patologia ischemica cerebrale che cardiovascolare.
Cosa succede durante le apnee?
L’aumento dello sforzo durante l’inspirazione (apnea ostruttiva) determina un incremento della pressione negativa all’interno del torace con conseguente ipossia.
In aggiunta, i microrisvegli provocano un’attivazione bio-umorale.
L’insieme di questi fattori, provoca: aumento dei livelli di fibrinogeno con ipercoagulabilità del sangue; aumento della pressione arteriosa, sia massima che minima; diminuzione della gittata sistolica con diminuzione della perfusione periferica, la quale comporta conseguenze per il cuore e il sistema nervoso centrale.
In che cosa consiste la terapia?
Anzitutto bisogna agire sui fattori di rischio, quando esistono, e perciò: ridurre il peso corporeo (soprattutto il grasso addominale); smettere di fumare; diminuire drasticamente/eliminare l’assunzione di alcool; ridurre la terapia ipnotica eventualmente assunta.
Talvolta vengono consigliati ausili per migliorare la pervietà delle vie aeree.
Nei casi più gravi, è indicato l’utilizzo della cPAP , che aumenta la pressione all’interno delle vie aeree, facilitando il passaggio dell’aria, o la soluzione chirurgica.
Oggi esistono reparti clinici, guidati da Pneumologi esperti in materia, dedicati allo studio del fenomeno delle apnee notturne. La diagnosi corretta e la cura di questi fenomeni, infatti, viene ormai considerata fondamentale nella prevenzione di fenomeni cerebrovascolari anche fatali.
Cosa puoi prenotare in HTC?
In HTC, a Stradella-PV, puoi prenotare:
- Visita Cardiologica + ECG + Ecocardiografia (Ecocolordoppler cardiaco)
- Visita Pneumologica per studio delle Apnee Notturne
- Visita Cardiochirurgica
- Holter Cardiaco e Pressorio
- Ecocolordoppler TSA, Aorta addominale, Arterie e/o Vene degli arti inferiori e/o superiori
- Test delle microbolle per ricerca di PFO
- Ecocolordoppler delle arterie renali per studio dell’ipertensione arteriosa
- Screening Cardiologico maschile e femminile (Cardiologia preventiva di genere)
- Check-up Cardiovascolare personalizzato
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Categoria: News
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11 Febbraio 2025