Quando il nostro cuore batte troppo velocemente, troppo lentamente o in maniera irregolare, parliamo di aritmia cardiaca.
Si tratta di un disturbo del ritmo o della frequenza del battito cardiaco che può provocare solo fastidio o arrivare a pregiudicare la capacità del cuore di pompare sangue in circolo.
La normale frequenza cardiaca a riposo si aggira tra i 60 e i 70 battiti al minuto, ma in caso di stress fisico o psichico molto intenso, può arrivare fino ai 180 battiti al minuto.
Il muscolo cardiaco si contrae e pompa il sangue nei vasi grazie ad un impulso elettrico che nasce in un punto particolare del cuore, chiamato nodo seno-atriale (una specie di pace-maker naturale). La corrente che si origina nel nodo SA, viaggia lungo il cuore e fa in modo che gli atri e i ventricoli del cuore si contraggano.
Se durante il viaggio dell’impulso elettrico succede qualcosa, compare un’aritmia che può arrivare a provocare un problema della contrazione del cuore.
Quali sintomi può dare un’aritmia?
Un ritmo troppo lento può causare vertigini, debolezza e brevi perdite di coscienza.
Un ritmo troppo veloce può provocare palpitazioni e battiti accelerati.
Alcune persone si accorgono di avere il polso irregolare, altri accusano difficoltà respiratorie, senso di oppressione al petto o sudorazione.
Molti non si accorgono nemmeno di avere un’aritmia.
I disturbi possono essere continui o assumere la forma di crisi.
Come si diagnostica un’aritmia cardiaca?
Il modo migliore per diagnosticare un’aritmia è effettuare un ECG dinamico nelle 24 ore (Holter Cardiaco).
L’esame deve essere integrato con la visita cardiologica e, quasi sempre, anche con l’ecocolordoppler cardiaco. Sarà poi il Cardiologo a decidere quali altri esami aggiungere per arrivare ad una diagnosi precisa.
Le aritmie sono pericolose?
La maggior parte delle aritmie origina negli atri (aritmie sopraventricolari) e non è immediatamente pericolosa.
Altre iniziano nei ventricoli e possono portare ad emergenze cardiologiche anche molto gravi (fibrillazione ventricolare).
Quali sono le cause delle aritmie?
Prima di tutto è bene chiarire che il rischio di aritmie aumenta con l’età.
Alcune malattie cardiovascolari (Ipertensione arteriosa; Infarto; Insufficienza cardiaca; Malattie delle valvole cardiache) predispongono alle aritmie. Lo stesso può dirsi per alcuni squilibri ormonali (i più frequenti sono dovuti alle malattie tiroidee).
Anche alcool, fumo e caffeina possono provocare aritmie, così come l’uso di alcuni farmaci e delle droghe in generale.
Esistono cure efficaci per le aritmie?
Esistono farmaci in grado di regolarizzare il battito cardiaco, ma, attualmente, anche l’intervento di ablazione (fatto via catetere) garantisce ottimi risultati.
Molto utilizzata è, ancora, la cardioversione farmacologica ed elettrica, mentre il pacemaker rimane il trattamento di elezione nelle forme in cui la frequenza cardiaca è eccessivamente bassa.
Le aritmie pericolose possono costituire indicazione per l’impianto di un defibrillatore intracardiaco che interviene in caso di necessità.
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Categoria: News
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10 Aprile 2019