Le infezioni del tratto urinario (UTI) sono le infezioni batteriche più comuni nelle donne e la loro incidenza aumenta dopo la menopausa.
Diversi fattori di rischio sono stati individuati negli ultimi anni per UTI ricorrenti, tra cui la frequenza dei rapporti sessuali, l’uso di spermicidi e anomalie dell’anatomia pelvica.
Nelle donne in menopausa accade spesso che vi siano UTI ricorrenti, complicate dal diverso quadro ormonale che si è andato ad instaurare. La profilassi antimicrobica si è rivelata efficace in questi casi, ma bisogna considerare il forte rischio di sviluppare una resistenza farmacologica da parte dei microrganismi che compongono la flora batterica locale.
Gli estrogeni topici ripristinano la flora vaginale e riducono in modo significativo il rischio di UTI. Per questo motivo, l’uso di estrogeni intravaginali potrebbe costituire un valido aiuto per quelle donne che non assumono estrogeni per via orale.
Altri approcci sono stati studiati allo scopo di prevenire le infezioni urinarie ricorrenti: utilizzo di probiotici, succo di mirtillo, D-mannosio, immunostimolanti orali, vaccini vaginali, impianti vescicali di acido ialuronico e condroitinsolfato, considerate ottime strategie per migliorare i sintomi urinari e la qualità della vita.
L’importante secondo tutti gli studi è, soprattutto, limitare l’uso degli antibiotici a quei casi in cui sono assolutamente necessari. Per il resto la parola d’ordine è: prevenire!
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25 Luglio 2017