La saggezza popolare si è sempre prodigata nell’affermare che la montagna è un vero toccasana, per grandi e piccini.
Recentemente, però, sono stati condotti studi scientifici sugli effetti terapeutici della montagna.
E così adesso è la scienza ad affermare che un soggiorno ad alta quota può migliorare la nostra salute.
Sopra o sotto i 1000 metri?
Una volta, dopo i 60 anni, sconsigliavano vacanze a quote superiori ai 700 metri, per evitare problemi cardiovascolari. Oggi, a meno di patologie gravi, il soggiorno sopra i 1000 metri è consigliato a tutti, compresi i soggetti con più di 70 anni con disturbi respiratori e cardiocircolatori minimi.
Perché soggiornare in montagna fa bene?
Anzitutto l’isolamento topografico delle montagne ha permesso di salvaguardare una biodiversità importantissima e, già da tempo, si insiste sul ruolo benefico degli ormoni di origine vegetale prodotti soprattutto dalla macerazione delle foglie del sottobosco. Il miglioramento della qualità del sonno, dell’umore e della funzionalità del sistema immunitario ne rappresentano una testimonianza.
Gli effetti positivi di un soggiorno in montagna, però, non finiscono qui.
L’altitudine rappresenta uno stimolo efficace nei confronti del nostro metabolismo, tanto che sembrerebbe in grado di prevenire la sindrome metabolica e qualcuno azzarda che possa esercitare un’azione anche sui livelli di glicemia e colesterolo.
Non dimentichiamo, poi, che in montagna ci sono meno pollini e acari e che l’odiosissima zanzara tigre non vive al di sopra dei 700 metri.
Gli effetti più salutari, però, consistono in un considerevole miglioramento dell’ossigenazione di tutti i tessuti del nostro organismo
Il segreto della migliore ossigenazione sta nell’aumento del numero di globuli rossi del sangue?
Una volta si pensava proprio così, finché uno studio, condotto recentemente dagli scienziati dell’ARC (e pubblicato dalla prestigiosa rivista Science), ha evidenziato come i globuli rossi in montagna migliorino, diventando più performanti.
La ricerca ha riguardato 21 volontari che hanno soggiornato a quota 5260 m sulle montagne boliviane. Si è evidenziato che i globuli rossi di queste persone trattenevano maggiormente l’ossigeno e lo trasportavano ai tessuti con una migliore efficienza.
È necessario fermarsi a lungo in montagna per ottenere dei benefici?
Pochi giorni trascorsi in montagna sarebbero già sufficienti ad ossigenare meglio il sangue e a migliorare il senso di benessere percepito.
Un ulteriore vantaggio, poi, è rappresentato dal fatto che, il potenziamento della capacità di trasporto di ossigeno nel sangue, rimane per un tempo abbastanza lungo (da 2 settimane a 1 mese) anche una volta tornati a bassa quota.
Non per niente il titolo dell’articolo su Science (riguardante lo studio citato in precedenza), recita: “Due settimane in montagna possono cambiare il tuo sangue per mesi”
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5 Agosto 2020