L’ecocolordoppler arterie renali serve per studiare la morfologia (decorso, diametro, spessore della parete) e la funzionalità (velocità e direzione del flusso di sangue) delle arterie che forniscono il sangue ai reni e dei loro rami.
Un’ipertensione diastolica (pressione minima elevata) che compare in un paziente con meno di 55 anni o un’ipertensione ben compensata che si aggrava improvvisamente, richiederebbero sempre uno studio ecografico delle arterie renali.
La stenosi (restringimento) o l’occlusione di una o di entrambe le arterie renali, può provocare ipertensione arteriosa (ipertensione arteriosa secondaria nefrovascolare).
Volendo semplificare, il meccanismo che sta alla base è più o meno questo:
Nei pazienti intorno ai 50 anni la causa più frequente di stenosi delle arterie renali è l’aterosclerosi.
Nei pazienti più giovani (spesso di sesso femminile) la causa può essere la displasia fibromuscolare o, molto più raramente, un’anomalia congenita.
L’ecografista cercherà i segni di stenosi o occlusione nel primo tratto delle arterie renali (sospetto di placca aterosclerotica), nella parte media dell’arteria o a livello del suo ingresso nel rene (sospetto di displasia fibromuscolare).
Lo studio ecografico delle arterie renali si effettua con la stessa sonda impiegata per l’ecocardiografia.
Nei due giorni che precedono l’esame è opportuno seguire una dieta povera di fibre ed evitare bevande gassate e cibi fermentati. 24 ore prima, è consigliata l’assunzione di un prodotto in grado di assorbire i gas intestinali in eccesso.
Questo esame richiede una particolare esperienza da parte dell’operatore che lo esegue. In HTC, l’ecocolordoppler delle arterie renali viene effettuato da: