Quando parliamo di ecografia delle ghiandole salivari generalmente ci riferiamo allo studio ecografico delle ghiandole salivari maggiori e cioè parotidi, sottomandibolari e sottolinguali (ghiandole salivari maggiori), da entrambi i lati.
Le ghiandole salivari maggiori sono annesse alla bocca e sono responsabili in gran parte della produzione della saliva. La connessione alla bocca avviene tramite i dotti escretori. La parotide sbocca a livello del vestibolo della bocca; le sottomandibolari e sottolinguali nel solco sottolinguale.
Le ghiandole salivari minori, invece, si trovano nella mucosa e sottomucosa delle labbra, delle guance, del palato e della lingua.
Generalmente l’ecografia viene consigliata quando compare una tumefazione nella regione corrispondente alle ghiandole maggiori (retroauricolare per la ghiandola parotide e sottomandibolare per le ghiandole omonime).
La comparsa di una tumefazione in sede retroauricolare o sottomandibolare riconosce diverse cause che indirizzano all’esecuzione di un’ecografia:
All’ecografia delle ghiandole salivari, si riscontrano alcuni quadri abbastanza caratteristici:
PAROTITE ACUTA: clinicamente si manifesta con dolore e aumento del volume della ghiandola, spesso bilaterale. Nei bambini la causa è quasi sempre di natura virale. Negli adulti è spesso batterica (st. aureus). All’ecografia la ghiandola parotide appare aumentata di dimensioni, ipoecogena e con aumento della vascolarizzazione evidenziabile al power-color-doppler. Spesso si evidenziano anche linfoadenopatie associate. A volte si riscontrano aree ipo o anecogene confluenti, interpretabili come ascessi intraghiandolari.
SCIALOADENITE CRONICA: le ghiandole appaiono di dimensioni normali o ridotte. la struttura ghiandolare appare ipoecogena, ma disomogenea, spesso con formazioni pesudonodulari intraghiandolari. la vascolarizzazione appare normale o appena aumentata. Spesso si riscontrano ectasie duttali e presenza di calcoli.
SINDROME DI SJÖGREN: si tratta di un processo d’infiltrazione cronica delle ghiandole da parte di linfociti e plasmacellule. Le alterazioni strutturali e funzionali della ghiandole salivari e lacrimali che ne conseguono, causano secchezza della bocca e degli occhi. E’ una malattia che colpisce più spesso il sesso femminile nella quarta decade ed è frequentemente associata a malattie linfoproliferative. Ecograficamente le ghiandole si presentano di volume normale o leggermente diminuito, con ecostruttura disomogenea. Spesso si ritrovano inframmezzate formazioni pseudonodulari ipoecogene. Quando queste formazioni raggiungono il diametro di due centimetri, è necessaria la biopsia per escludere una degenerazione linfomatosa.
LITIASI SALIVARE: Interessa soprattutto le ghiandole sottomandibolari (60-90%), mentre le parotidi sono colpite solo nel 10-20% dei casi. Il quadro clinico è caratterizzato da un’ostruzione ricorrente dei dotti salivari, con conseguente aumento di volume della ghiandola, che insorge spesso dopo la masticazione. A volte possono sovrapporsi infezioni di tipo batterico. L’ecografia individua, in modo diretto, il calcolo (fortemente iperecogeno, con o senza cono d’ombra) e, in modo indiretto, i dotti escretori dilatati.
TUMORI DELLE GHIANDOLE SALIVARI: relativamente rari, nella maggior parte dei casi sono benigni e interessano soprattutto la ghiandola parotide (80-90%). Quando è interessata la ghiandola sottomandibolare (10-20%), la frequenza di lesioni maligne sale al 50% e oltre. Le masse localizzate a livello sublinguale sono quasi sempre maligne. L’esame ecografico non permette di porre diagnosi ma indirizza l’iter diagnostico e la caratterizzazione citoistologica. I tumori benigni sono spesso rappresentati da adenomi pleomorfi, quasi sempre monolaterali, che possono subire una trasformazione in senso maligno. I tumori maligni possono essere: carcinomi muco-epidermoidi, carcinomi adenoido-cistici (dolorosi), carcinomi a cellule squamose, linfomi, metastasi, etc. Molte lesioni tumorali benigne e maligne sono indistinguibili fra loro. Diventa quindi necessario, per la diagnosi differenziale, il ricorso alla biopsia con ago sottile.
In HTC, l’ecografia delle ghiandole salivari viene eseguita da:
Come in altri casi, l’ecografia può essere effettuata a scopo diagnostico o nell’ambito di una visita specialistica, come completamento dell’esame obiettivo e nel contesto di un ragionamento clinico-diagnostico del medico che esegue la visita.