L’ecografia dei linfonodi (chiamati anche ghiandole linfatiche) serve a studiare le stazioni linfonodali superficiali.
I linfonodi fanno parte del sistema linfatico e sono dotati di diverse funzioni: filtro e difesa; regolazione del drenaggio linfatico; barriera immunologica.
Si dividono in linfonodi profondi (presenti nel mediastino, addome, pelvi, retroperitoneo) e linfonodi superficiali della testa (occipitali, preauricolari, sottomandibolari, sottomentonieri), del collo, sopraclaveari, ascellari, inguinali e poplitei.
L’ecografia delle stazioni linfonodali superficiali può fornire informazioni rapide sulla presenza di alterazioni dei linfonodi e, in alcuni casi, sulle possibili cause.
La principale indicazione a questo tipo di ecografia è rappresentata dall’iter diagnostico necessario allo studio di una linfoadenopatia localizzata o generalizzata.
Quando parliamo di linfoadenopatia, ci riferiamo all’aumento di volume, di natura infiammatoria, di uno o più linfonodi causato da agenti patogeni o cellule neoplastiche. Normalmente variano anche altre caratteristiche del linfonodo: consistenza, mobilità, dolorabilità alla palpazione, etc.
La linfoadenopatia può essere:
Riguardo alla patogenesi, possiamo dividere le linfoadenopatie in:
Le cause all’origine di una linfoadenopatia sono diverse:
Anzitutto l’ecografia deve determinare se i linfonodi sono isolati o confluiscono in pacchetti. Verranno poi valutati i seguenti parametri linfonodali:
L’ecografia di un linfonodo normale rispecchia la sua anatomia:
In HTC, l’ecografia dei linfonodi viene effettuata da:
Ricordiamo che, nel caso di iter diagnostico per linfoadenopatia localizzata o generalizzata, è fondamentale sottoporsi a Visita Internistica oltre che all’ecografia. Nel nostro centro è possibile prenotare questa visita con l’Internista-Infettivologo che può effettuare la visita specialistica internistica con ecografia dei linfonodi
L’esame clinico deve tener conto di: età; sesso; anamnesi; sede dei linfonodi; dolorabilità alla palpazione; dimensioni; forma; consistenza; mobilità rispetto alla cute e ai piani profondi; aspetto della cute che ricopre il linfonodo; simmetricità; numero di stazioni linfonodali coinvolte; ricerca di patologie di organi e tessuti (anche distanti dalla zona esaminata).
Anche in questo caso l’ecografia, preceduta dalla visita medica, consente uno studio approfondito, economico e non invasivo dei linfonodi. Nel dubbio di malattia neoplastica, inoltre, l’ecografia costituisce un’efficace guida per immagini all’esame bioptico.