La Riflessologia Plantare, o massaggio zonale del piede, è una tecnica che utilizza il massaggio di alcuni punti specifici del piede per aiutare a ritrovare l’equilibrio energetico dell’organismo.
Fa parte delle terapie olistiche, perché considera l’essere umano nella sua unione di corpo, mente, emozioni e spirito. E’anche una terapia complementare e si rivela perciò un valido aiuto, in associazione alle terapie tradizionali, per alleviare molti disturbi.
L’origine di questo massaggio risale alle antiche civiltà orientali (Cina e India, 5000 a.C). Vari documenti dimostrano, però, che una tecnica simile veniva utilizzata dai nativi americani e presso le civiltà precolombiane. In Valcamonica è stato scoperto un graffito, risalente a 6000 anni fa, che rappresenta un feto all’interno di un piede.
La fondatrice della moderna riflessoterapia è senz’altro Eunice Ingham, fisioterapista, che ha perfezionato la tecnica e fornito una mappa dettagliata delle zone riflesse localizzate sul piede umano.
Il piede, secondo questa teoria, è una specie di specchio dell’organismo in cui sono riflessi i punti che corrispondono ai vari organi presenti nel corpo.
La Riflessologia Plantare apporta benefici all’organismo, intervenendo su 3 problemi fondamentali: congestione, infiammazione e tensione.
L’operatore di riflessologia non formula diagnosi e non prescrive farmaci o terapie; si prende cura della persona, cercando di ricondurla ad uno stato di benessere.
Una seduta dura circa 45 minuti.
All’inizio, le manovre dell’operatore sono rivolte al rilassamento del paziente. Usando le dita, il riflessologo localizza alcune zone che rivelano un problema nella parte del corpo associata. L’operatore esperto percepisce molto bene le reazioni del paziente quando viene raggiunta una zona critica.
Attraverso massaggio e compressione sui punti riflessi, vengono stimolati i canali energetici e le terminazioni nervose. Il numero di sedute è variabile e dipende dagli obiettivi e dallo stato di salute generale della persona.