La terapia logopedica si occupa di curare i disturbi della voce, del linguaggio, della comunicazione e della deglutizione che colpiscono bambini, adulti e anziani.
La Logopedia infantile è un supporto fondamentale nell’acquisizione e nello sviluppo del linguaggio in età pediatrica. In età adulta e geriatrica, la Logopedia si occupa delle disabilità comunicative che possono essere causate da malattie neurologiche o traumatiche.
Il Logopedista lavora in collaborazione con altre figure specialistiche dell’area medico-sanitaria: psichiatra, neurologo, neuropsichiatra infantile, otorinolaringoiatra, odontoiatra, psicologo, neuropsicologo, fisioterapista. Collabora al processo diagnostico, tracciando un profilo comunicativo-linguistico del paziente, ed elabora un piano terapeutico individualizzato.
In HTC (centro medico a Stradella, in Oltrepo vicino Pavia) è attivo un Servizio di Logopedia per l’età evolutiva, adulta e geriatrica. Vediamo nello specifico di quali problematiche si occupano le nostre Logopediste (in collaborazione con le altre figure medico-sanitarie dell’Equipe).
Tutto il sistema nervoso centrale influisce sullo sviluppo del linguaggio, con molteplici funzioni che intervengono attraverso un’interazione in cui ogni struttura coinvolta assume la sua funzione specifica. Il linguaggio, perciò, non obbedisce ad organi o vie limitate, coinvolgendo invece, funzioni molto complesse.
I problemi relativi al linguaggio infantile possono essere:
Nella prima infanzia, durante la fase di comparsa del linguaggio, possiamo riscontrare:
In tutti i casi che abbiamo elencato, il bambino non è in grado di iniziare a parlare nei tempi cosiddetti normali.
Se esiste un ritardo di maturazione, si verifica un ritardo di comparsa del linguaggio. Questo ritardo potrebbe venire eventualmente compensato in un secondo momento. Normalmente si inizia a parlare entro i 18 mesi. Se il bambino non comincia a parlare entro i 3 anni, però compensa il linguaggio spontaneamente o con un aiuto, potremmo essere di fronte ad un deficit di maturazione di funzioni che viene in seguito recuperato spontaneamente.
Se invece il linguaggio è già organizzato, i disturbi che possono presentarsi nel bambino, sono:
Questi problemi possono presentarsi singolarmente o in forma di sindromi complesse, generalmente all’interno di quadri neurologici o psichici più o meno gravi.
Un discorso a parte nell’ambito dei disturbi del linguaggio in età pediatrica, merita senz’altro il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL). Si tratta di un disturbo evolutivo del linguaggio, detto specifico perché non è causato da altri disturbi evolutivi del bambino, come malattie neurologiche o sensoriali o da un ritardo mentale. Le principali forme di DSL sono:
Sono colpiti il 6-8% dei bambini in età prescolare (2-6 anni). Questo disturbo va individuato e trattato perché rappresenta un fattore di rischio per successive difficoltà scolastiche. Il rischio di sviluppare un Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), per un bambino con DSL è di 2-3 volte superiore al normale.
Quali sono i campanelli d’allarme (che fanno pensare ad un DSL) a cui prestare attenzione?
Riconoscere presto le difficoltà di linguaggio è molto importante. Uno sviluppo del linguaggio adeguato è fondamentale per un sano sviluppo in senso neuro-psico-evolutivo.
Il Logopedista somministrerà test specifici (riguardanti la comprensione e la produzione del linguaggio), analizzerà la comunicazione nelle diverse situazioni e poi deciderà sul percorso da intraprendere.
La valutazione iniziale è fondamentale per definire il tipo di difficoltà di linguaggio. La terapia logopedica che fa seguito alla valutazione: potenzia l’attenzione del bambino nei confronti delle parole; insegna al bambino ad ascoltare, a riconoscere le differenze tra i suoni e a riprodurli correttamente; stimola la comprensione del significato dei diversi tipi di comunicazione.
Il linguaggio è un aspetto fondamentale della vita di relazione di un soggetto adulto. E’ quindi necessario intervenire tempestivamente per evitare ripercussioni sulla vita sociale e lavorativa di chi ne soffre. Le condizioni di più frequente riscontro nell’ambito della terapia logopedica di adulti e anziani, sono l’Afasia e la Disfonia.
L’Afasia è l’incapacità ad usare il linguaggio per esprimersi. In realtà può essere colpita anche la capacità di comprensione, sia del linguaggio parlato che dello scritto.
In genere si verifica improvvisamente dopo un Ictus o un Trauma Cranico. Può insorgere anche in modo graduale, in seguito ad una malattia degenerativa (es:demenza).
Il paziente afasico non ha dimenticato le parole o le frasi, ma ha problemi ad organizzare le diverse funzioni che formano il linguaggio. E’ un problema importante per i logopedista, perché non prevede solo il recupero della parola, ma il cercare di rendere il paziente di nuovo in grado di comunicare.
Prima di tutto, si lavora sulla capacità di comprensione. In secondo luogo si cerca di restituire al paziente un uso appropriato del si e del no. La terza fase è quella di rieducazione all’uso della parola o, se non si può arrivare a ciò, il logopedista lavorerà sull’apprendimento della comunicazione aumentata. Lo scopo perciò è restituire al paziente la capacità di farsi capire dagli altri, nei limiti della propria disabilità.
L’altro problema con cui il Logopedista si confronta spesso, in età adulta, è la Disfonia. Si tratta di un disturbo della voce che può andare dalla semplice raucedine alla incapacità completa ad emettere suoni (afonia).
La disfonia può essere da causa organica e dipendere da:
La disfonia può essere anche di natura funzionale:
Le principali patologie che possono dare disfonia tra i loro sintomi, sono:
I problemi di deglutizione di cui si occupa più spesso il Logopedista sono: