Con il termine terapie iniettive intendiamo l’introduzione, tramite apposito ago, di un farmaco nei tessuti, direttamente nel sangue o in una cavità corporea.
Quando parliamo, in particolare, di somministrazione parenterale ci riferiamo all’iniezione di un farmaco sotto la cute, nel derma, in muscolo o nel circolo sanguigno.
Le terapie iniettive devono essere somministrate da personale specializzato, utilizzando soluzioni, aghi e siringhe sterili rispettando le norme di disinfezione.
In HTC (centro medico a Stradella, in Oltrepo vicino Pavia) la somministrazione parenterale viene effettuata su prenotazione da personale infermieristico di provata esperienza, negli ambulatori di via Martiri Partigiani a Stradella o al domicilio del paziente (se allettato, anziano o non autosufficiente)
Attraverso questa via di somministrazione si possono ottenere effetti a livello locale (es: iniezione di anestetico locale) o effetti sistemici (es: iniezione di insulina).
Il volume iniettabile, rispetto alla via intramuscolare, è nettamente inferiore (massimo 2 ml contro 5ml).
L’assorbimento è più lento e il dolore più intenso (nel sottocute sono presenti più terminazioni sensibili).
Se si vuole ottenere un effetto localizzato, il farmaco andrà associato ad un vasocostrittore. Se, al contrario, si desidera aumentare il raggio d’azione del farmaco, al medicinale va associato l’enzima ialuronidasi.
I siti consigliati per eseguire un’iniezione s.c. sono:
La cute deve essere sollevata per evitare d’iniettare il farmaco in muscolo e l’ago va inserito a 90 gradi rispetto alla superficie cutanea. I siti d’iniezione devono essere fatti rotare.
Vantaggi:
Viene utilizzata per i test allergici, la reazione alla tubercolina e i vaccini.
L’ago va inserito con un’inclinazione di 15-20 gradi rispetto al piano della cute; si crea una piccola bolla sulla pelle che non va massaggiata.
I volumi che si possono iniettare sono dell’ordine di 0,1 ml.
I siti consigliati per l’iniezione i.d sono:
Il principio attivo da iniettare nel muscolo è sciolto in un mezzo acquoso o oleoso. Se la soluzione è di tipo acquoso, l’assorbimento del principio attivo è più rapido. Se la soluzione è di tipo oleoso, l’assorbimento è rallentato; infatti questo è il metodo utilizzato nelle preparazioni retard che rilasciano gradualmente il principio attivo.
La sede d’iniezione può essere:
I vantaggi di questa via iniettiva sono:
Con questa metodica il principio attivo, sciolto in una soluzione acquosa, viene immesso direttamente nel sistema circolatorio.
La biodisponibilità della via di somministrazione endovenosa è del 100% e infatti il rapporto tra dose somministrata e dose utilizzata è uguale a 1.
Il personale che pratica questo tipo di iniezione deve essere altamente specializzato.
Attraverso la via endovenosa è possibile introdurre anche elevati volumi di liquidi (fleboclisi).
L’iniezione va praticata lentamente per non variare troppo la pressione all’interno del vaso sanguigno.
Le soluzioni da iniettare devono essere sterili e isotoniche. Si possono iniettare fino a 20 ml in bolo o quantità oltre 50 ml per infusione lenta.
Uno dei grossi vantaggi della terapia iniettiva endovenosa è che si può utilizzare nella terapia d’urgenza.