Le Teleangectasie (termine scientifico per definire i capillari) rappresentano uno degli inestetismi vascolari più diffusi, soprattutto a livello degli arti inferiori.
Sono causate da una dilatazione delle vene del plesso sub-papillare e costituiscono l’espressione di un problema circolatorio che potrebbe essere trascurabile, oppure rappresentare una manifestazione superficiale di insufficienza venosa.
Prima di qualsiasi trattamento (non solo Laser), le Teleangectasie richiedono un inquadramento medico e, in alcuni casi, anche un approfondimento angiologico con esecuzione di eco-colordoppler venoso.
Possiamo affermare che va differenziato il paziente che presenta teleangectasie isolate da quello con varici reticolari o micro-perforanti insufficienti. In questi ultimi casi la valutazione emodinamica è importante per correggere eventuali scompensi circolatori, pena l’impossibilità di raggiungere un soddisfacente risultato a livello estetico.
Una volta stabilito che le teleangectasie rappresentano prevalentemente una problematica di tipo estetico, l’atteggiamento può essere rivolto direttamente alla rimozione dell’inestetismo.
Il trattamento di base della sindrome teleangectasica rimane la terapia sclerosante che, però, non sempre risulta praticabile. Incannulare vasi al di sotto di un certo calibro risulta impossibile, così come lavorare su alcune zone (caviglie, viso, collo, etc.) o utilizzare i farmaci sclerosanti in soggetti allergici.
Esistono casi, come il matting (fine reticolo di capillari), le pigmentazioni e le teleangectasie rosse su pelle chiara che rispondono magnificamente al Laser KTP 532 nm. Questo trattamento diventa indispensabile quando parliamo di Couperose e angiomi del viso, così come nel caso di capillari superficiali e di piccolo diametro localizzati agli arti inferiori, per i quali il trattamento sclerosante è proibitivo.
Per le teleangectasie più scure (viola/blu) delle gambe, soprattutto se il calibro è piccolo e il vaso è localizzato in profondità, il Laser più efficace è l’Nd:Yag 1064 nm.
Diciamo che, in molti casi, il trattamento prevede l’utilizzo di metodiche laser in associazione con la terapia sclerosante, soprattutto se il quadro è misto e comprende alterazioni di calibro, colore e profondità diverse.
In HTC (Centro Medico a Stradella, in Oltrepò, vicino a Pavia) utilizziamo il sistema Laser Excel V Cutera, il Gold Standard per i trattamenti vascolari.
Si tratta di un Laser a stato solido che emette 2 diverse lunghezze d’onda: KTP 532 nm e Nd:Yag 1064 nm che consentono di intervenire in più di 20 indicazioni e in ogni tipo di pelle.
Excel V offre la più ampia gamma di trattamenti di lesioni vascolari (sia superficiali che profonde), lesioni pigmentate benigne (macchie della pelle) e ringiovanimento del viso.
È la doppia lunghezza d’onda a garantire elevate prestazioni.
Il manipolo Coolview, di cui è dotato il Laser, permette di utilizzare entrambe le lunghezze d’onda (532 + 1064). È fornito di uno zoom per la regolazione delle dimensioni del punto da colpire (da 2 a 12 mm) e possiede un meccanismo di raffreddamento in zaffiro integrato per garantire il massimo comfort e la totale sicurezza dei trattamenti.
Dopo laser-terapia la cute si presenta arrossata e, più o meno, edematosa. In alcuni punti possono comparire vescicole che lasciano poi il posto a crosticine, che devono cadere da sole.
Per un certo periodo sarà necessario evitare l’esposizione al sole e alle lampade abbronzanti. È comunque necessario utilizzare filtri solari se la zona trattata è fotoesposta.
Per vedere i risultati della terapia (la scomparsa dei capillari), sono necessari dai 20 ai 90 giorni (a volte anche di più), a seconda della zona, della dimensione e della profondità della lesione trattata. Il vaso colpito si chiude infatti immediatamente, ma come è facilmente intuibile, è necessario un periodo di tempo perché il materiale di cui è composto venga riassorbito.
Non è vero che i capillari trattati ritornano.
E’ possibile invece che se ne presentino di nuovi che, comunque, si sarebbero formati, indipendentemente dal trattamento effettuato (ad eccezione delle teleangectasie post scleroterapia, peraltro rare).
D’altra parte le teleangectasie rientrano nei disordini flebologici che sono ereditari, cronici e ingravescenti. Per mantenere sotto controllo il problema, quindi, bisogna agire sulle cause che lo hanno determinato e considerare che potrebbero risultare necessarie, negli anni, alcune sedute di richiamo.