La Valutazione Neuropsicologica serve ad esplorare il funzionamento cognitivo e comportamentale di una persona mettendolo in rapporto con i meccanismi di funzionamento del cervello.
La Neuropsicologia, difatti, è la disciplina che nasce dall’incontro di due branche, la Neurologia che studia la fisiopatologia del cervello e la Psicologia che analizza il suo funzionamento.
PERCHÈ CI SI RIVOLGE AL NEUROPSICOLOGO?
Per capire meglio, quando viene chiamato a collaborare il Neuropsicologo, facciamo degli esempi:
- Quando una persona mostra segni di iniziale decadimento cognitivo. Ma quali sono questi segnali? Disturbi della memoria (soprattutto acquisizione di nuove informazioni e recupero di quelle recenti); problemi di linguaggio (non “vengono” più certe parole, si utilizzano neologismi o parole sbagliate); difficoltà a fare i conti; problemi di orientamento anche in ambienti conosciuti; difficoltà di svolgimento di attività usuali (guidare, gestire i soldi, fare acquisti, etc); modificazioni del comportamento (comparsa di idee fisse, allucinazioni, idee deliranti, comportamenti sociali inadeguati, etc). Tutti questi problemi possono essere presenti in maniera più o meno sfumata. Occorre, in ogni caso, una Visita Neurologica nel corso della quale verrà formulata un’ipotesi diagnostica, prescritti esami strumentali (TAC, RMN encefalo, etc) e di laboratorio, richiesta una Valutazione Neuropsicologica
- Quando un bambino/ragazzo ha difficoltà scolastiche. Ci troviamo sul versante opposto -rispetto al punto precedente- dal punto di vista dell’età. Le difficoltà scolastiche possono essere causate da un Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA, come la Dislessia, la Disortografia, la Discalculia, la Disgrafia), e in questo caso la valutazione neuropsicologica rientra in un iter diagnostico. In altri casi la valutazione può fare emergere difficoltà specifiche in alcuni ambiti (memoria, attenzione, ragionamento, capacità visuo-spaziali, etc), che non configurano un DSA, ma vanno comunque segnalate e seguite nel tempo con un progetto riabilitativo personalizzato.
- Quando un soggetto presenta deficit cognitivo in seguito a lesioni cerebrali di varia natura (trauma cranico, ictus cerebrale, etc). Le difficoltà possono riguardare: attenzione, memoria, linguaggio, movimento, percezione, funzioni esecutive (pianificazione, utilizzo di strategie, problem solving). La Valutazione Neuropsicologica in questi casi è fondamentale per individuare le capacità residue e programmare un piano riabilitativo personalizzato
- In alcune malattie neurodegenerative, come il Parkinson, la Sclerosi Multipla, le Demenze (Alzheimer et al.). In questi casi la Valutazione Neuropsicologica viene utilizzata, sia inizialmente, rientrando nell’iter diagnostico, sia nel follow-up della malattia, per intervenire adeguatamente con le terapie e la riabilitazione cognitiva.
COME SI SVOLGE UNA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA ?
La valutazione si compone di diversi momenti:
- Colloquio anamnestico, durante il quale vengono raccolte le informazioni che riguardano il paziente, la sua storia clinica personale e familiare.
- Valutazione e inquadramento diagnostico. Normalmente sono necessari almeno 2/3 incontri, nel corso dei quali si somministrano le prove e i test necessari per fornire una risposta ai quesiti diagnostici posti dal medico curante, dal neurologo/psichiatra/neuropsichiatra infantile, o dal paziente stesso (o dai suoi familiari). I Test vengono scelti sulla base dell’ipotesi diagnostica, formulata durante il colloquio. Servono ad analizzare le funzioni cognitive (capacità di attenzione, concentrazione, test di livello; per la diagnosi di DSA esiste una batteria di test standardizzata sullo specifico problema)
- Stesura della relazione e Colloquio di restituzione. La relazione comprenderà gli aspetti emersi nel colloquio anamnestico, i risultati dei test e delle prove e le osservazioni del Neuropsicologo. Ricordiamo che la relazione ha validità legale e può essere utilizzata per fini giuridici. Normalmente sono presenti i diversi professionisti coinvolti nell’iter diagnostico. Verranno illustrati i risultati delle prove, le loro interpretazioni in chiave clinica e verrà proposto, ove possibile, un percorso riabilitativo personalizzato.