La visita ematologica viene effettuata dal medico specialista in ematologia allo scopo di prevenire, diagnosticare e curare le malattie del sangue e del sistema linfatico.
QUANDO È INDICATA LA VISITA EMATOLOGICA ?
In genere, la visita viene consigliata dal medico curante quando:
- si riscontrano alterazioni degli esami ematochimici
- oppure in presenza di segni o disturbi che inducono a pensare di trovarsi di fronte ad un problema ematologico (astenia, sudorazione notturna, lifoadenomegalia, etc)
IN CHE COSA CONSISTE LA VISITA EMATOLOGICA ?
La visita si compone di:
- un’approfondita anamnesi, sia personale che familiare. In effetti alcune malattie del sangue (es. certe coagulopatie o trombofilie) hanno una base ereditaria che va indagata, soprattutto se si vuole agire in prevenzione.
- l’esame obiettivo. Anzitutto si effettua un’accurata ispezione, alla ricerca di segni caratteristici come pallore, petecchie, ecchimosi, ulcerazioni del cavo orale, etc. Si prosegue con l’obiettività toracica e cardiologica, per completare con quella addominale (con particolare attenzione ai reperti a carico di milza e fegato). Verranno valutate in modo approfondito le diverse stazioni linfonodali.
- prescrizione di esami specifici: ematochimici mirati (a volte estesi anche ai familiari) e strumentali (ecografia dei linfonodi, della milza e del fegato; ecocardiografia; TAC, etc)
QUALI SONO LE MALATTIE DI CUI SI OCCUPA L’EMATOLOGO?
I problemi che portano un paziente a richiedere la visita ematologica sono diversi. Tra i più frequenti riscontriamo:
- diverse forme di anemia
- difetti di coagulazione
- malattia tromboembolica venosa e arteriosa
- tumori del sangue e degli organi emolinfopoietici (leucemie, linfomi, mielomi, etc)
- malattie mieloproliferative croniche
- malattie ematologiche dell’anziano (es. mielodisplasie)
I tumori ematologici, in particolare, sono moltissimi e, insieme, rappresentano il 15% di tutte le neoplasie. Grazie alla diagnosi sempre più tempestiva e all’efficacia delle nuove cure, studiate in funzione della biologia molecolare e del profilo farmacogenomico della malattia, attualmente possono essere affrontate con maggiore serenità e sicurezza.
UN CENNO A PARTE MERITA LA VISITA EMATOLOGICA RICHIESTA PER UN EVENTO TROMBOTICO…
…avvenuto in prima persona o presente nella storia familiare. In questo caso la visita serve:
- a mettere a fuoco il problema, per scegliere la terapia anticoagulante più adatta
- ad addestrare il paziente al corretto uso del farmaco e alla prevenzione degli eventi tromboembolici
- a programmare controlli periodici
- a prevedere esami di approfondimento (es. ecocolordoppler arti inferiori nelle trombosi venose profonde; ECG ed ecocardiografia nella Fibrillazione atriale)
- a programmare la sospensione del trattamento, prevedendo l’istituzione di una terapia preventiva